Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Crisi Carim, Cgil: Dov’è la Fondazione?

Giovedì, 09 Febbraio 2017

(Rimini) “Il problema che affligge la banca non è la rigidità dei costi fissi, e in particolare, di quelli del personale, né tantomeno la supposta modesta produttività pro capite. Questi, semmai, sono effetti consequenziali. Come si evince dai media il problema vero, al di la dei manager che si sono succeduti, è costituito dalla sottocapitalizzazione della banca che si declinerebbe, stando sempre a quanto riportano (senza smentita della banca) i giornali in un Tier 1 ratio pari a 6,97 contro il 9,30 assegnato dall’Organo di Vigilanza”. La Cgil scrive ai dipendenti della Carim, alcune decine sono stati recentemente dichiarati in esubero dalla banca, a cui spiega le difficoltà dell’istituto di credito.
“E qui s’innesca il circolo vizioso: poco capitale, meno impieghi, meno ricavi e minori utili. O addirittura perdite dopo aver rettificato crediti deteriorati. Tale deficit patrimoniale ha già determinato la riduzione degli impieghi e di conseguenza delle marginalità. Sono note a tutti, in tal senso, le operazioni di derisking sulle grandi esposizioni effettuate nel corso del 2016, la sistematica riluttanza ad erogare nuova finanza e le indicazioni ai direttori di filiale a non riempire i castelletti dello smobilizzo crediti”.
Già tempo fa il sindacato scrisse alla banca per segnalare alcune criticità. “A seguito della scorsa procedura (conclusa nel luglio del 2015, ndr) scrivemmo una lettera alla Direzione nella quale ci permettemmo di individuare i punti deboli di quel progetto. Siamo rimasti in ascoltati e oggi ci pesa dire: avevamo ragione. La Fisac propose all’allora direttore generale Mocchi, prima al tavolo e poi per iscritto, di ritornare sui propri passi perché convinta che gli strumenti allora individuati per la risoluzione della crisi aziendale fossero non solo inadeguati ma addirittura dannosi per il presente ma anche per il futuro della banca. Ci piacerebbe che oggi, alla luce di quanto sopra esposto e senza la pretesa di avere la soluzione in tasca, non si ripetessero gli stessi errori. Nell’interesse di tutti”.
Per la Cgil, “servirebbe un progetto in grado di dare corpo e spessore alla procedura pendente che, allo stato attuale, rischia ancora una volta di rimandare ad un futuro ancora più incerto la soluzione di un problema divenuto ormai improcrastinabile. E ci chiediamo, di fronte a questo grave stato di impasse ormai perdurante da un biennio, dove sia e cosa faccia la Fondazione, ossia la proprietà della Banca. Ci chiediamo infatti se la Fondazione sia interessata alle potenziali ricadute occupazionali sul personale, specie quello impiegato in Direzione Generale, se, una volta archiviata la procedura in corso, dovesse intervenire il “cavaliere bianco” tanto invocato”.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram