Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Shoah e foibe, Cristicchi e Amarcanto per non dimenticare

Martedì, 24 Gennaio 2017

(Bellaria) Sono passati più di settant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, ma le ferite lasciate da quel tragico evento sono ancora oggi profonde. La rassegna Per aspera ad astra ritorna a quegli anni drammatici e al tempo stesso cruciali per la nascita dell’Europa contemporanea con due spettacoli in programma al Teatro Astra di Bellaria Igea Marina (entrambi ore 21.15, €10; prevendita liveticket.it).
Si comincia venerdì 27 gennaio, Giorno della memoria, con Mio nonno è morto in guerra di Simone Cristicchi. Nella giornata in cui si commemorano le vittime della Shoah, a 72 anni esatti dalla liberazione del lager di Auschwitz, il cantante e attore romano – già vincitore del Festival di Sanremo e della Targa Tenco – racconta gli orrori dei campi di concentramento e del conflitto più violento di tutti i tempi, attraverso le parole di chi ha vissuto in prima persona quelle esperienze. Basandosi su testimonianze inedite e video-proiezioni, Cristicchi costruisce un appassionato mosaico di «voci, canzoni e memorie della Seconda guerra mondiale» che ha per protagonisti piccoli eroi quotidiani, uomini e donne. Cambiando voce, abiti, musiche e atmosfere, dà vita a ogni singolo personaggio, tra storie di lager e lotta partigiana, bombardamenti nelle borgate romane, prigionieri in Africa e soldati congelati nella ritirata di Russia. Lo spettacolo, realizzato con il supporto dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, è un susseguirsi di racconti fulminanti: parole autentiche – ora taglienti, ora delicate – che sono il monito migliore per costruire un futuro di pace.
Venerdì 10 febbraio debutta in scena Terre di canto, nuovo spettacolo dell’ensemble musicale Amarcanto con la partecipazione dell’attore e regista Franco Palmieri. A fare da cornice all’evento è il Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per ricomporre quella che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito «una pagina strappata nel nostro libro di storia»: la tragedia delle foibe e l’esodo degli italiani d’Istria e Dalmazia. Le violenze che hanno diviso le due sponde dell’Adriatico nel Novecento oggi sono lontane e, come ha ricordato Mattarella, «la comune casa europea permette a popoli diversi di sentirsi parte di un unico destino di fratellanza e di pace. Un orizzonte di speranza nel quale non c'è posto per l’estremismo nazionalista, gli odi razziali e le pulizie etniche». Con lo stesso spirito l’ensemble Amarcanto costruisce uno spettacolo che è un inno alla capacità della musica di superare qualsiasi confine, unendo periferia e centro, gioventù e vecchiaia, ricchezza e povertà. Mentre le nostre città cambiano rapidamente volto, Terre di canto (una produzione Per aspera ad astra) valorizza le voci del passato ripresentando in tutta la loro ricchezza brani popolari di tradizioni diverse. In un tempo in cui veri e propri esodi ridisegnano la geografia del pianeta, la musica si scopre così «casa comune» capace di conciliare tensioni di ieri e di oggi.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram