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Mancati versamenti, Celli condannato

Lunedì, 23 Gennaio 2017

(Rimini) Giovanni Celli, ex editore de La Voce di Romagna, “è stato condannato a un anno e tre mesi per non avere versato allo Stato oltre 150mila euro di ritenute d’acconto”. Si legge sul sito dell’Ordine dei giornalisti che “i giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero”.

L'imprenditore, “pur percependo i fondi dello Stato per l'editoria, nel 2006 aveva smesso di versare le ritenute d'acconto per poi saldare alcune rate in ritardo e, infine, a interrompere i pagamenti. Celli, che sino al fallimento della Editrice La Voce nel luglio del 2015 ne era l'amministratore unico, è attualmente indagato dalla Guardia di finanza di Rimini nell'inchiesta denominata Undertone".

La vicenda legata alla Voce di Romagna “era emersa a maggio 2015, quando i giornalisti avevano reso pubblica la loro situazione e chiesto il pagamento di quasi un anno e mezzo di stipendi arretrati. In quell’occasione la Procura della Repubblica di Rimini aveva aperto un fascicolo d’indagine per truffa aggravata ai danni dello Stato a carico di Celli. Secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza i contributi pubblici all’editoria percepiti fino al 2011 sarebbero finiti ad altre società, non solo a quella editrice del quotidiano. Già dal 2014 il giornale romagnolo (che copre le province di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena) aveva i conti in rosso e non pagava giornalisti, collaboratori e fotografi. Dal 2003 in poi, tuttavia, la Voce ha beneficiato di quasi 21 milioni di euro di fondi pubblici. L’ultima quota risale al 2011, ed è pari a oltre un milione e mezzo di euro: è proprio sull’utilizzo di questi soldi che la Procura ha voluto far luce”.


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