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Ior festeggia 37 anni: 65 milioni investiti nella lotta al cancro

Mercoledì, 27 Aprile 2016

(Rimini) ’Vicino a chi soffre, insieme a chi cura’ è il claim della nuova campagna di sensibilizzazione dell’Istituto oncologico romagnolo. Al compimento del 37esimo anni di attività a sostegno delle realtà sanitarie che lottano contro il cancro, lo Ior ha pensato di festeggiare un traguardo importante. Al momento della fondazione, infatti, “la Romagna - spiegano dallo Ior - era il territorio con il più alto tasso di mortalità per cancro. Oggi, dopo aver investito oltre 65 milioni di euro in progetti di ricerca, assistenza, attrezzature mediche scientifiche, campagne di screening e di educazioni ai corretti stili di vita, è il territorio dove si sopravvive di più dal cancro rispetto alla media italiana ed europea”.
Sono mille i volontari su cui l’Istituto ha potuto contare in questi anni, decine di migliaia i sostenitori che hanno contribuito alla creazione di sette reparti oncologici, tre day hospital e otto hospice in Romagna. Lo ior, inotre, ha ideato ed è il principale finanziatore di uno dei più avanzati centri di ricerca in Italia: l’Irst Irccs di Meldola. Lo Ior “ha formato con le borse di studio oltre 235 professionisti, tra medici e ricercatori. Ha coinvolto oltre 122mila studenti romagnoli nelle sue campagne di educazione ai corretti stili di vita. Ha assistito gratuitamente oltre 40mila pazienti romagnoli con i suoi servizi”.
L’Istituto, spiegano anche da Cesena, “si caratterizza dalla parola vicinanza: ai pazienti e ai loro familiari in un momento difficile della vita, prossimità garantita da personale medico preparato e dai volontari. Vicinanza a medici e ricercatori grazie alle campagne di raccolta fondi per sostenere i grandi progetti di ricerca e assistenza. Vicinanza ai giovani nel promuovere stili di vita corretti”.
Se lo Ior è nato, nel 1979, spiegano, è come “un’associazione di persone che volevano dare risposta ad un bisogno”. Per questo “lo Ior accorcia le distanze: fra chi chiede e chi dona, tra chi soffre e chi cura”.
‘Vicino a chi soffre e insieme a chi cura’, dunque, è il nuovo motto che lo Ior ha lanciato in questi giorni con un campagna di comunicazione che vede medici, volontari ed ex pazienti farsi testimonial dell’Istituto. “Volti veri, puliti e sinceri che avranno il compito di sensibilizzare la cittadinanza sul lavoro svolto e sul lavoro che ci attende”. La campagna sta già invadendo tv, giornali, manifesti, radio, web e autobus anche nel riminese con i volti e i sorrisi dei volontari Amelia Montanari, che cinque anni fa ha sconfitto un tumore all’intestino, e Nevio Monaco, colonello dei carabinieri in congedo, e del medico Valentina Arcangeli, ex borsista dello Ior, oggi specialista in Oncologia medica e Genetica medica.


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