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Operazione Aquarium, trovati i rapitori degli studenti

Giovedì, 14 Aprile 2016

(Novafeltria) Arrestato per sequestro di persona e rapina il pregiudicato campano Gerardo Pesce. La notte del 29 gennaio scorsa sarebbe stato protagonista del rapimento di due 23enni di Novafeltria insieme a Michele Furio, 59 anni, di origini pugliesi, sottoposto a obbligo di dimora.
L’arresto, su ordinanza del giudice del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, è scaturito dalle indagini avviate dai carabinieri di Novafeltria quando nel pomeriggio del 30 gennaio si sono trovati in caserma due studenti universitari.


Quanto denunciato dai due ragazzi è sembrato all’inizio surreale agli inquirenti, ma è stato poi verificato nei fatti. I due, “soggiogati psicologicamente - ricordano i militari - da comportamenti tipicamente mafiosi, pur senza mai vedere un’arma, di fatto hanno lasciato che un criminale, un pericoloso pluripregiudicato vicino ad un noto clan camorrista, li sequestrasse per dodici ore, obbligandoli ad accompagnarli da Novafeltria ad Eboli”.
Ora, dopo aver passato la notte tra venerdì e sabato a percorrere avanti e indietro una fetta d’Italia i due si sono presentati in caserma raccontando tutto. “Il reiterato invito a bere insieme “se non lo fate mi offendo” spinge i due ragazzi a lasciare la compagnia degli amici ed a seguire il 42enne campano e l’amico in quella che ora possono raccontare come un’avventura andata a buon fine. Gli iniziali modi amichevoli e cordiali del Pesce si sono ben presto tramutati in minacce: “Voi non mi conoscete, non sapete chi sono”, ha detto più volte presentandosi con nome e cognome, lo stesso che appare nel provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti dal Tribunale di Salerno nel mese di settembre 2015 dovendo espiare la pena di un anno e 15 giorno di reclusione per violazione delle prescrizioni impostegli della misura di prevenzione della “sorveglianza speciale” alla quale era colpito”.


Comunque, impauriti, i due lo assecondano, avvisando le famiglie che sarebbero rimasti fuori a dormire. Oltre questo, nessun messaggio per chiedere aiuto è partito dal cellulare che uno dei due ha sempre avuto a disposizione. Dopo qualche ora a Eboli, ecco che in un momento di distrazione dei due malviventi, i ragazzi riunendo tutto il loro coraggio hanno colto l’attimo e in fretta e furia sono usciti dall’appartamento, saliti sull’auto e partiti a forte velocità verso casa. Furio li avrebbe inseguiti a piedi, con scarsi risultati.


I carabinieri hanno anche denunciato in stato di libertà la convivente 49enne di Pesce, ritenuta responsabile del reato di “procurata inosservanza di pena”. In pratica, ha aiutato Pesce a sottrarsi all’esecuzione del provvedimento restrittivo ospitandolo nella sua abitazione.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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