Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Aeroporto, una nuova stagione di collaborazione con il territorio

Lunedì, 21 Marzo 2016

Dopo mesi di incertezze e brusche docce fredde, finalmente una buona notizia per l’aeroporto di Rimini. Il Consiglio di Stato ha stabilito che il bando Enac per l’aggiudicazione della gestione era regolare e di conseguenza Airiminum 2014, la società vincitrice, può legittimamente continuare ad occuparsi dello scalo.

Si conclude un contenzioso giudiziario che già troppi danni ha provocato al territorio e all’economia turistica della provincia.

D’ora in poi Airiminum 2014 non ha più alibi: sta alla società dimostrare con i fatti di avere le capacità per avviare a Miramare una nuova stagione di sviluppo. Sappiamo che la stagione estiva 2016 purtroppo è già largamente compromessa, ma certamente Airiminum 2014, che in questa fase di sospensione qualche volo comunque l’ha portato a casa, saprà e vorrà dare un colpo d’ala anche nell’immediato.

Non possiamo nasconderci che a Rimini qualcuno tifava perchè il Consiglio di Stato chiudesse l’aeroporto per poter trovare conferma alla propria tesi del bando truccato o del “secondo l’Enac chiunque può gestire un aeroporto”. In tanti si sono indignati sospirando l’arrivo dei fantomatici russi o insistendo sulla tesi di un bando con buchi di irregolarità da tutte le parti. La sentenza del Consiglio di Stato chiarisce come e quando devono essere verificate le capacità tecniche di una società di gestione. Ma tutto ciò appartiene al passato ed è utile solo ad una ricostruzione storica.

La pagina che adesso si deve aprire è quella di una nuova stagione di rapporti fra aeroporto e territorio.

Il territorio (istituzioni locali, partiti, sindacati, opinione pubblica) deve capire che Airiminum è una società privata che si muove secondo logiche commerciali. Nel suo capitale non c’è un euro proveniente dalle casse pubbliche. Se la gestione compirà errori, saranno i soci a pagare e non la collettività. L’aeroporto non è più in mano ai politici, né vecchi né nuovi.

Chi desiderava legittimamente che l’aeroporto finisse in mani riminesi deve prendere atto che al momento opportuno nessuno si è mosso sul territorio per partecipare al bando. L’unica società che ha cercato un coinvolgimento delle imprese locali è stata appunto Airiminum 2014 che, va detto, specialmente nella prima fase non ha fatto molto per rendersi accettabile.

Ciò non significa che le istituzioni e la politica locale non debbano più interessarsi dell’aeroporto. Devono capire che si apre una fase nuova in cui è una società privata a gestire una importante infrastruttura pubblica. L’aeroporto di Rimini è uno dei rari aeroporti italiani affidato a una società ad intero capitale privato. È quindi evidente che si pone in modo inedito la sfida di un rapporto virtuoso fra pubblico e privato. Le istituzioni e gli operatori turistici locali, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, non possono non coinvolgere Airiminum 2014 nei progetti di sviluppo del turismo. Certamente non seguendo le vecchie logiche consociative e le furbizie normative che hanno portato al fallimento di Aeradria. Vanno individuate forme nuove di collaborazione, tutte da trovare e da sperimentare. Non è immaginabile un aeroporto che si muove a prescindere dalle esigenze del territorio, così come non è immaginabile un territorio che non faccia dell’aeroporto un elemento fondamentale del proprio prodotto turistico. Territorio e aeroporto devono collaborare per trovare una convergenza sugli obiettivi strategici. A Rimini un aeroporto serve soprattutto per l’incoming, per l’outgoing i riminesi hanno a disposizione anche altri scali, facilmente raggiungibili con le navette che stanno funzionando. Non è detto che questa sinergia virtuosa sia facile e immediata, ma va assolutamente ricercata, battendo strade nuove che non incorrano nelle censure europee e non ripetano i pasticci di Aeradria perseguiti dalla magistratura. Potrebbe succedere che voli e tratte interessanti per il territorio non siano economicamente produttive per Airiminum 2014. È un ostacolo da superare: la situazione completamente nuova deve portare a far maturare una sensibilità condivisa. Si potrebbe immaginare ad una tassa di scopo o a parte del gettito dell’imposta di soggiorno. Ma è solo un esempio, potrebbero esserci anche altre forme.

La società che gestisce l’aeroporto deve avere i conti in ordine e deve guadagnare. Ma i vantaggi della sua attività economicamente sana devono riversarsi sul territorio. Altrimenti diventerebbe una cattedrale, magari bella, ma in un deserto.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram