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Concussione e violenza sessuale, indagati due marinai

Venerdì, 18 Marzo 2016

(Rimini) Due militari della Capitaneria di porto di Rimini sono indagati dalla Procura della Repubblica per concussione, uno solo dei due anche per violenza sessuale su una barista. A quest'ultimo il giudice per le indagini preliminari Vinicio Cantarini ha imposto l'obbligo di dimora nel comune di Messina, dove è stato trasferito per incompatibilità ambientale.
Sono stati gli uomini della squadra mobile della Questura di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Cerioni, a notificare ai marinai l’ordinanza questa mattina. I due sono stati denunciati dal gestore di un bar del lungomare di Rimini e da un venditore ambulante extracomunitario per alcuni fatti accaduti l’estate scorsa.


“Nel bar il militare - spiegano dalla questura - si era presentato per prenotare un tavolo nel vicino ristorante per una successiva serata ha chiesto e ottenuto un mojito; ad alcuni presenti non è sfuggito l’atteggiamento piuttosto irritante che ha tenuto in quell’occasione il militare. In quella circostanza, il militare, mentre si allontanava dalla battigia ha incrociato un venditore ambulante: dopo averlo pesantemente redarguito per indurlo ad allontanarsi dalla spiaggia l’uomo gli ha dato pure un pizzicotto sulla guancia”.


In agosto, inoltre, “in qualità di appartenente alla Capitaneria di Porto di Rimini (la cui fattiva collaborazione è stata determinante nel corso dell’attività di indagine) e addetto ai controlli della battigia e degli esercizi pubblici ivi esistenti, abusando delle sue qualità e minacciando controlli ispettivi e sanzioni, ha costretto il gestore di un chiosco insistente sulla battigia del lungomare di Rimini ad offrirgli (e ad alcuni accompagnatori) svariati cocktails mojito ed altri superalcolici, nonchè tentavano di costringere il dj della struttura a riaccendere la musica (oltre l'orario consentito)”.


L’uomo “al fine di ottenere quanto rappresentato ha sostenuto che il bar non fosse in regola perché aveva violato l’orario di apertura, alla legittima controdeduzione del gestore il militare diceva che per quella volta non ci sarebbe stata sanzione, dovendo però offrirgli da bere”.
Il militare, poi, “dovrà inoltre rispondere di violenza sessuale avendo compiuto alcuni gesti-atti sessuali nei confronti di una donna che lavorava presso il bar”.


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