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20 01 2016 | Rimini | Chiude il Pio Manzù, alla base problemi economici. Il figlio: Dasi accentratore

Mercoledì, 20 Gennaio 2016

tortora-scuroRimini | Chiude il Pio Manzù, alla base problemi economici. Il figlio: Dasi accentratore

 

Il Centro studi Pio Manzù di Verucchio chiude definitivamente. I soci riuniti in assemblea straordinaria lunedì hanno deciso di sciogliere l’associazione e di metterla in liquidazione prendendo atto “della sopravvenuta impossibilità di raggiungimento dello scopo associativo”, si legge nella nota inviata ai giornali. Hanno anche nominato liquidatore Bruno Valcamonici.
Dopo la morte di Gerardo Filiberto Dasi nell’ottobre 2014 a prendere le redini dell’associazione era stato il braccio destro del fondatore, Roberto Valducci della Valpharma. Ma evidentemente si sono rivelati inutili i tentativi di recuperare finanziamenti per poter realizzare le Giornate di studio che si erano succedute per 40 anni. Valducci, intervistato dal Carlino, spiega che proprio per mandare avanti le Giornate “ne sarebbero serviti tanti: da 700mila a 900mila euro almeno”. Questa una delle difficoltà economiche, alla quale se ne aggiunge un’altra e cioè il debito di 400mila euro accumulato dall’associazione, conferma sempre Valducci.
Il Carlino ha intervistato anche Giacomo Manzoni, il figlio di Pio Manzoni in arte Manzù, che a novembre a Bergamo ha dato vita alla Fondazione Pio Manzù, realtà che non rileverà la defunta associazione. “Con la nostra fondazione ci occupiamo di design, il ‘Pio Manzù’ di Rimini invece si è sempre distinto nelle scienze sociali, nella politica. Sono due mondi molto distanti, e non possono dialogare tra loro”. Per Manzoni il Centro è morto con Dasi (che definisce “un po’ un accentratore e non ha mai cresciuto a fianco a sé persone che potessero dare una continuità alla sua attività”), nonostante il grosso impegno riconosciuto a Valducci. Alla domanda di Manuel Spadazzi: “Lei e la sua famiglia, in caso si facesse avanti un compratore per il ‘Pio Manzù’, continuerete a concedere l’uso del nome?”. Lui risponde: “Lo valuteremo nel tempo. Ma temo che il centro e le Giornate siano ormai arrivati alla fine”.

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