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10 12 2015 | Rimini | Servizio idrico, Rimini conferma per il bando europeo

Giovedì, 10 Dicembre 2015

2Rimini | Servizio idrico, Rimini conferma per il bando europeo

 

Il consiglio comunale ha approvato ieri con 16 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto l’atto di indirizzo sulla posizione che il Comune di Rimini esprimerà in sede di consiglio d’ambito locale di Atersir in merito alle modalità di affidamento del Servizio idrico integrato per il bacino di Rimini. L’atto di indirizzo individua nella gara europea la modalità di affidamento del servizio attualmente in scadenza, modalità prevista dalla legge che regola la materia.

“L’acqua – sottolinea l’assessore alle Partecipate Gian Luca Brasini – è un servizio che più di altri ha un impatto ‘politico’ e questo comporta che spesso nel dibattito si perda di vista l’obiettivo, ovvero la soddisfazione dei cittadini. E’ il caso quindi di partire dall’interesse e dalle aspettative che i cittadini ripongono su questo tema, ovvero costi e qualità del servizio idrico integrato, a prescindere dalle modalità di affidamento”.
La situazione attuale sul nostro territorio “è facilmente sintetizzabile: i cittadini e i Comuni possono contare su un’acqua qualitativamente buona, con una tariffa più bassa rispetto ad altri ambiti e su un altissimo tasso di investimenti (il più alto oggi in Italia) volti a potenziare e migliorare l’intero sistema. Questo anche in virtù di un elevatissimo grado di presidio pubblico su un servizio così importante socialmente ed economicamente”.
Sgombrando il campo “da qualsiasi approccio ideologico”, per Brasini, “la realtà si presenta così composta: la gestione della programmazione degli investimenti e l’attività di controllo del Sistema idrico integrato è in capo a un soggetto totalmente pubblico, ovvero Atersir, espressione dei sindaci dell’ambito locale; la tariffa è di esclusiva competenza di un altro ente pubblico, l'Autorità Pubblica Indipendente per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico; le fonti, così come le reti, sono di proprietà pubblica (le prime in capo a Romagna Acque, case history per l’Italia, le seconde ad Amir e società Sis). Quinta e ultima parte del processo è la gestione dell’acqua, oggetto dell’affidamento di cui abbiamo discusso, attualmente in capo ad un soggetto a maggioranza pubblico e che alla scadenza sarà affidato di un soggetto industriale attraverso gara europea. L’acqua dunque per quattro quinti è pubblica e continuerà ad esserlo”.
La scelta “di andare a gara per l’affidamento della gestione del servizio idrico – conclude l’assessore Brasini - arriva dopo approfondite analisi dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale sulle altre opzioni in campo (la cosiddetta gara a doppio oggetto e la modalità di affidamento in house) e soprattutto tenendo conto che allo stato attuale possiamo contare su un servizio, fortemente incentrata sul controllo pubblico, che soddisfa cittadini e Comuni. E questo in linea piena con quanto deciso dai cittadini attraverso il referendum del 2011: senza quel passaggio oggi ci troveremmo in questo consiglio comunale a decidere se privatizzare o meno Romagna Acque”.

 


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