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Arcuri (Progetto Rimini): il Pd si rottami, poi parliamo

Giovedì, 08 Ottobre 2015

5bArcuri (Progetto Rimini): il Pd si rottami, poi parliamo

 

 

 

 

Ma Progetto Rimini esiste ancora? Parliamo dell’associazione presieduta da Michele Donati, sorta alcuni mesi fa con l’ambizione di costruire un percorso che porti, con le elezioni 2016, ad un cambio di direzione politico-amministrativa della città. Dopo alcuni incontri pubblici prima dell’estate (con Attilio Gardini, Stefano Zamagni), non se n’è più sentito parlare.

“Certo che esiste – risponde Natale Arcuri, il consulente reclutato perché fautore del ribaltone elettorale di un anno e mezzo fa a Riccione. – Proprio in queste settimane siamo in alcuni punti della città per distribuire il nostro quartino che è un invito all’aggregazione e al coinvolgimento. In questi mesi si sono riuniti i nostri tavoli di lavoro per elaborare proposte per la città. Presto le presenteremo in un incontro pubblico. Sempre con lo stile che ci caratterizza: guardare al futuro, senza intentare processi al passato”.

 

Ma è successo qualcosa di nuovo?

“È successo che persone di rilievo del mondo imprenditoriale e sociale si sono affacciate alla nostra associazione, portando il loro contributo di idee e di proposte. Credo che siano maturate le condizioni per creare un nuovo soggetto politico che partecipi alle prossime elezioni amministrative con una propria lista e con un candidato che sia espressione della società civile, non del vecchio mondo dei partiti. Questo è il punto di partenza per intessere relazioni con altre espressioni della città e vedere se è possibile creare una coalizione. Rimini ha voglia di futuro, abbiamo scritto nel quartino che stiamo distribuendo nelle piazze. Non ci interessa essere contro qualcuno, non ci interessa fare recriminazioni, lanciare accuse, esprimere uno spirito di rivalsa o di rivincita”.

 

Allora ha ragione chi ipotizza che l’approdo finale di Progetto Rimini possa essere una semplice lista civica di appoggio a Gnassi?

“Chi pensa questo, non ha capito niente dello spirito che ci anima. Noi vogliamo chiudere con il passato e guardare al futuro. Gnassi fa parte del passato, fa parte di una storia politica, dominata dall’egemonia del Pci-Ds-Pd che si è conclusa, che non ha più niente da dire alla città. È una storia che lascia alla città pesanti eredità – il crac di Aeradria e i problemi dell’aeroporto, i debiti del Palacongressi, il turismo fermo al palo, l’insicurezza della città – ma questi sono per noi problemi da risolvere non armi contundenti da usare contro gli avversari. I cittadini elettori sanno giudicare da soli e sanno a chi attribuire le responsabilità. Noi dobbiamo guardare avanti”.

 

Buoni propositi, ma senza una coalizione e senza un candidato credibile non si va da nessuna parte. Un’altra associazione, Dreamini, sta cercando di mettere intorno al tavolo tutte le forze alternative. A voi non interessa?

“A noi non piace guardare alla città con lo specchietto retrovisore. Nella situazione attuale il tema delle alleanze e delle coalizioni mi sembra prematuro. Con chi dovremmo allearci? L’area di centro destra è balcanizzata, frazionata, senza certezza sugli interlocutori. Prendiamo Forza Italia: con chi devo parlare, con i dirigenti attuali o con quelli che prossimamente arriveranno? Lo stesso vale per tutti gli altri partiti e partitini. Anche il Pd è diviso in almeno tre o quattro parti”.

 

Quindi non esclude un eventuale rapporto con il Pd?

“La nostra proposta di cambiamento, rivolta al futuro, è aperta a tutti, quindi anche al Pd. L’unica discriminante è la discontinuità rispetto al modo di amministrare che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Se dentro al Pd prendono coscienza che una pagina di storia si è conclusa, se hanno il coraggio di una completa rottamazione rispetto al passato, se il Pd di Rimini diventa renziano a tutto tondo, se il Pd insomma cambia pelle, perché non dovremo dialogare anche con questo partito?”

 

Ma le sembra davvero possibile un’ipotesi di questo genere?

“E’ possibile più di quanto non si creda. Dipende da cosa succederà di qui a qualche mese. Se per esempio dovesse arrivare il rinvio a giudizio per il caso Aeradria, penso sarà difficile archiviarlo come un incidente di percorso”.

 progettorimini


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