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Quattro ‘hobbit’ geniali tra Tolkien e Branduardi

Giovedì, 17 Settembre 2015

2bQuattro ‘hobbit’ geniali tra Tolkien e Branduardi

 

Stasera alle 21 al Teatro Novelli appuntamento con Ainulindalë. La musica degli Ainur. Composta dai quattro giovani allievi del Lettimi di Rimini: Nicolò Facciotto, Mattia Guerra, Federico Mecozzi e Ivan Tiraferri. Con la voce narrante di Angelo Branduardi.
L’idea è di Ivan Tiraferri, subito seguita con grande entusiasmo dai suoi amici Federico Mecozzi, Nicolò Facciotto e Mattia Guerra. Perché nessuno ha mai pensato a rendere musica un racconto come l’Ainulindalë, il primo capitolo del celeberrimo Silmarillon di Tolkien? Forse per il timore reverenziale di fronte all’autore de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, forse per la paura di deludere i suoi milioni di lettori in tutto il mondo. Ma tant’è. Ci voleva il coraggio di quattro giovani amici, uniti dalla passione per la musica e per la saga della Terra di Mezzo. Quattro come gli hobbit destinati a distruggere lo strumento del potere del male nella più celebre opera della saga. Non traggano in inganno le dimensioni da ‘mezzi uomini’ dei piccoli protagonisti che in realtà rappresentano proprio il coraggio e la tenacia dell’uomo, nascosti spesso dietro la sua piccolezza.
“In effetti il paragone era venuto in mente anche a me”, scherza Nicolò Facciotto, direttore ventiquattrenne dell’Orchestra del Lettimi, “e se mi dovessi paragonare a uno di loro mi definirei Sam, Frodo sarebbe forse Federico”. Sarà perché proprio a Federico hanno regalato un anello e da allora non ha più avuto scampo. Sarà perché dei quattro è probabilmente il più affermato: ha infatti già accompagnato come violinista il pianista Ludovico Einaudi in alcuni suoi tour. Quattro ‘hobbit’ allora, in mezzo a due ‘giganti’: del primo, Tolkien, si è già detto, il secondo è Angelo Branduardi, voce narrante d’eccezione per la serata, che leggerà alcuni brani del racconto, alternati o accompagnati dalle melodie dei giovani compositori. Il più grande ‘menestrello’ italiano ha prestato la sua voce anche per il Cd Ainulindalë, la musica degli Ainur, edito da Il Cerchio e già in vendita (per info https://www.facebook.com/musicadegliainur).
In effetti il primo capitolo del Silmarillon è un invito quasi irresistibile per dei compositori, ricco com’è di riferimenti ai temi che sviluppa e perfino agli strumenti musicali con cui eseguirli. È una sorta di ‘Genesi’ tolkeniana dell’intero mondo che ritroveremo nel Signore degli Anelli e nello Hobbit. Ilúvatar (Dio) creò gli Ainur (gli Angeli), li convocò e fece ascoltare loro un tema musicale bellissimo, chiedendogli di farne una ‘Grande Musica’, in armonia. Ma il più potente di loro, Melkor (una sorta di Lucifero), “standosene solo, aveva preso a concepire pensieri diversi da quelli dei suoi fratelli”, e li tradusse in discordanze che si opponevano all’armonia. Ne nacque uno scontro cosmico con un alternarsi di temi musicali contrastanti, che però portarono a melodie ancora più maestose e affascinanti, finchè Ilúvatar “levò entrambe le mani e con un unico accordo, più profondo dell’Abisso, più alto del Firmamento” fece cessare la musica. È in fondo la traduzione dello scontro tra il bene e il male da cui ha origine il mondo.
I nostri quattro compositori lo hanno tradotto nei dieci brani che stasera al teatro Novelli saranno eseguiti dall’Orchestra Sinfonica dell’Istituto Musicale Lettimi, formata da 28 musicisti e dal direttore Nicolò Facciotto. Il concerto, inserito nel cartellone della Sagra Musicale Malatestiana di quest’anno, è la terza esibizione dell’ Ainulindalë, dopo la prima nell’Abbazia di Scolca del 25 luglio 2014 e la seconda, il 7 dicembre scorso, presso la chiesa di S. Maria in Corte (Servi) a Rimini.

 

Orchestra Lettimi


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