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03 08 2015 | Rimini | Chiusura Cocoricò, il sindacato farà ricorso al Tar

Lunedì, 03 Agosto 2015

2Rimini | Chiusura Cocoricò, il sindacato dei locali da ballo farà ricorso al Tar

 

Il sindacato dei locali da ballo farà ricorso al Tar e ha già chiesto un incontro al Ministero dell’Interno, rispetto alla decisione del questore di Rimini Maurizio Improta di chiudere per 120 gioni la discoteca Cocoricò di Riccione, a seguito del decesso due settinane fa un un sedicenne per overdose da ecstasy.
“Finalmente la guerra alla droga e agli eccessi è stata vinta. Con la chiusura del Cocoricò la città di Riccione, la Riviera, l’Italia e il mondo intero si sono svegliati migliori”, ironizza il presidente regionale del Silb-Confcommercio Gianni Indino.
“Non spetta a me, non mi compete, avventurarmi in disquisizioni morali, educative o filosofiche sui problemi dei giovani di oggi, sul loro sistema valoriale e via dicendo. Una giovane vita si è spezzata, un locale è stato chiuso, le file dei detrattori si stanno ingrossando, con sentenze sulle pubbliche piazze o sulle bacheche dei social. Ma qualcuno è davvero convinto che la chiusura del Cocoricò abbia una qualche utilità nella urgente e quanto mai necessaria lotta agli eccessi dei giovani? Concordo con il prefetto Strano, è indifferibile una riflessione che interessi la società civile, le istituzioni, tutti noi. Individuare un capro espiatorio per ciò che è accaduto va secondo me (e secondo tanti) proprio nella direzione opposta”, fa notare Indino.
L’associazione di categoria, dunque, esprime “il cordoglio per la famiglia di Lamberto. Da parte nostra vi è il massimo rispetto per le istituzioni e in particolare per il lavoro del questore Improta, tuttavia c’è anche forte preoccupazione per il provvedimento abnorme comminato alla discoteca riccionese; abnorme perché sull’altro piatto della bilancia non c’è, come qualcuno vorrebbe far pensare, la vita di Lamberto (fosse così nessun provvedimento amministrativo sarebbe sufficiente) ma una responsabilità per i gestori del locale che il questore ha rinvenuto basandosi su un Regio decreto vecchio più di ottant’anni. E’ questo un punto di fondamentale importanza per inquadrare la vicenda che oggi vede coinvolto il Cocoricò”.
E’ per questo che il Silb, “nella sua componente nazionale, sta denunciando da tempo l’inadeguatezza di un impianto normativo vetusto, che sempre meno riesce ad essere calato nei giorni nostri. In tale percorso, vanno inseriti la richiesta di incontro che proprio in questi giorni è stata avanzata dall’associazione nazionale ai vertici del Ministero degli Interni e il mandato affidato all’ufficio legale dell’associazione ad affiancare i legali del Cocoricò nell’azione difensiva che verrà intrapresa e, in particolare, nel ricorso urgente al Tar, quanto mai opportuno”.
Infine il sindacato si farà promotore, “a livello provinciale, ci rendiamo promotori di un incontro tra il Prefetto e le Forze dell’Ordine con i gestori dei locali da ballo del territorio, al fine di condividere un percorso costruttivo che possa contribuire, per quanto possibile, a che queste tragedie non possano più accadere”.

 

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