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17 07 2015 | Rimini | Lavoro nero, Lisi: Situazione patologica

Venerdì, 17 Luglio 2015

tortora-scuroRimini | Lavoro nero, Lisi: Situazione patologica

 

Approvata ieri dal consiglio comunale di Rimini (con 19 voti favorevoli, 2 contrari e nessuno astenuto) la delibera inerente il “lavoro nero”, con la quale il Comune di Rimini si impegna a a promuovere la tutela dei dirittti dei lavoratori e delle aziende sane del territorio.
“Il tema del lavoro irregolare e della riforma del mercato del lavoro - ha sottlineato nel suo intervento il vicesindaco Gloria Lisi - è stato trattato in precedenti sedute: luglio 2012, marzo 2013 e gennaio 2015; questo a dimostrazione del fatto che per l' Amministrazione Comunale esso rappresenta parte importante del proprio impegno. Come territorio abbiamo troppo spesso eluso i nodi del lavoro irregolare: si è parlato, in passato, del lavoro irregolare come di un “fattore produttivo improprio”, quasi una modalità di distribuzione diffusa di reddito in cambio di lavoro 'nero' o 'grigio'. Oggi, la globalizzazione e le trasformazioni rapidissime in ambito economico, ci impongono una presa di coscienza che deve tradursi in chiarezza, onestà e, soprattutto, responsabilità. Responsabilità dell'intera comunità locale (quindi degli enti locali, degli imprenditori, delle parti sociali) verso un' emergenza sociale, quella del lavoro e dei redditi (voglio anche ricordare il picco di 9.000.000 di ore di CIG del 2012 nella provincia di Rimini e, dopo un leggero calo, un nuovo aumento nel 2015): e dentro questa lo sforzo affinchè sia sempre tutelato il valore del lavoro e della persona”.
Il Comune di Rimini, “nell' ambito delle funzioni e competenze previste dalla legge in materia di lavoro (occorre ricordare che non sono previste funzioni in capo ai Comuni in materia di lavoro) ha promosso e sottoscritto vari accordi relativi alla sicurezza e alla legalità del/nel lavoro: Nel febbraio 2012, è stato siglato un Protocollo con Prefettura e Provincia contro l' infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Nel dicembre 2012, con CNA e Confartigianato, è stato sottoscritto un Accordo contro il fenomeno dell’abusivismo e della concorrenza sleale nel settore dell’acconciatura e dell’estetica. In data 13 marzo 2013, e voglio ricordare il grande lavoro svolto dal prefetto Palomba, è stato sottoscritto il Protocollo per lo sviluppo delle attività coordinate e congiunte contro il lavoro nero ed irregolare nel settore edile. Il 14 maggio 2013 è stato sottoscritto, sempre con la Prefettura, i Comuni della costa e le associazioni degli albergatori, il Protocollo per la legalità e lo sviluppo nel settore ricettivo-alberghiero. Il Protocollo provinciale generale per la legalità e sicurezza del lavoro negli appalti d' opera e di servizi del 2003, aggiornato, è stato nuovamente sottoscritto nel settembre del 2013. Ricordiamo inoltre che il 12 marzo 2013 si è insediato il Tavolo anticrisi promosso dalla Prefettura con la partecipazione del Comune di Rimini ai 4 gruppi di lavoro previsti : lavoro, sociale, semplificazione, credito. Proprio in virtù dell' opera del gruppo che si occupava di lavoro, è stato firmato il 28 ottobre 2013 il Protocollo d' intesa per la prevenzione delle crisi aziendali ed occupazionali. Nel marzo 2015 si è svolto presso la Prefettura e con la partecipazione degli enti preposti e delle parti sociali, un incontro per valutare la possibilità di riproporre il modello di collaborazione congiunta già previsto per il settore edile anche in ambito turistico/stagionale. Si tratterà, ora, di attivarsi, e lo stiamo già facendo, affinchè i risultati raggiunti per il settore edile possano essere conseguiti in breve tempo”.
Accordi “che registrano fenomeni patologici del lavoro (si ripresenta in forme nuove anche il “caporalato”) prevedono impegni ed obblighi precisi a carico delle stazioni appaltanti e delle imprese anche in un' ottica di contrasto a fenomeni malavitosi purtroppo ormai presenti nei nostri territori. Voglio ripeterlo: l' utilizzo, da parte di alcune imprese, del lavoro nero o irregolare, rappresenta, oltreché una violazione ai diritti dei singoli e delle norme che regolano i rapporti di lavoro, un pesante elemento di inquinamento della leale concorrenza e delle dinamiche di mercato; con particolare riferimento all’economia turistica, l’utilizzo del lavoro nero, oltre ad essere elemento di turbativa della leale concorrenza, comporta una progressiva degradazione dell’offerta turistica complessiva della nostra città che ha, nella messa sul mercato di pacchetti turistici a prezzi incomprensibili, la sua più evidente e preoccupante manifestazione”.
Ogni progetto, conclude Lisi, “in essere o già realizzato da questa amministrazione comunale ha come nota di base l’innalzamento della qualità per la comunità. Qualità ambientale, qualità sociale, qualità urbanistica, qualità dei diritti civili, qualità estetica. La qualità del lavoro, inteso come piena e totale esplicitazione dei diritti e dei doveri, è parte fondamentale di questo progetto di cambiamento della città di Rimini, nel nome e per conto anche della rottura di vecchi schemi, rendite di posizione, devastanti retaggi culturali e incrostazioni che purtroppo si esercitavano (e si esercitano) sul lavoro. L’assioma ‘modello Rimini uguale lavoro nero’, pur nella ovvia sintetica estremizzazione, poteva contare su parecchi sostenitori, sicuri che senza ‘limitazione dei diritti’ il modello turistico non stesse in piedi. Non è così. Il lavoro integrato sulla qualità ha come fine ultimo la dimostrazione che una via alternativa al ‘laissez faire’ non solo è possibile ma è necessaria. Non è con la privazione, totale o parziale fa poca differenza, di conquiste di civiltà che il tessuto collettivo e la coscienza individuale si evolvano. Anzi, allorché accade il contrario, il modello di sviluppo procede all’indietro, con effetti collaterali negativi per tutta la comunità”.

 

gloria lisi


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