Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

16 07 2015 | Rimini | Turismo, anche giugno in negativo: (- 3,9 % arrivi e - 2,2% presenze)

Giovedì, 16 Luglio 2015

nero 210Turismo, anche giugno in negativo: (- 3,9 % arrivi e - 2,2% presenze)

 

"I primi 6 mesi del 2015, per il territorio provinciale riminese, si chiudono con un lieve incremento di arrivi (+ 0,9) e un equivalente, lieve decremento di presenze turistiche (- 1,1%)”. Lo afferma il presidente della Provincia, Andrea Gnassi, in una nota in cui fa il punto su arrivi e presenze turistiche nel primo semestre.

 

Gnassi sottolinea che vi è un sensibile aumento del mercato nazionale (+ 6,3 per cento arrivi e + 4,2% pernottamenti) dopo alcuni anni di stagnazione o addirittura diminuzione. Un incremento trainato soprattutto dai flussi provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il presidente della Provincia sostiene inoltre che “a una prima verifica, necessitante di ulteriori riscontri, sui numeri hanno avuto effetto positivo ponti e eventi turistici di punta. Dai mesi primaverili, la forza delle proposte messe in campo da diversi Comuni ha trainato in alto arrivi e presenze e abbiamo ragione di credere che questo trend venga confermato per l'estate”. Nelle dichiarazioni effettuate nelle settimane scorso come sindaco di Rimini questo effetto trainante era dato per scontato ed esaltato.

Il terzo elemento che Gnassi mette in luce sono le difficoltà sul fronte degli arrivi internazionali, dovuta principalmente alla decisa flessione del turismo russo verso l'Italia (Versilia e Sardegna lamentano da mesi il crollo dei flussi turistici dai Paesi ex sovietici), che- a parte il mese di maggio- è stata una costante sia per l'intero 2014 che per il primo semestre 2015 (chiuso complessivamente con un - 18,8% negli arrivi internazionali). Tra le note positive del mercato estero, continuano a crescere i tedeschi (+ 0,1%), i francesi (+ 10,8%), gli inglesi (+ 11,4%) e gli svizzeri (+ 5,1%).

 

Gnassi afferma che, per quanto riguarda i parziali mensili nel territorio provinciale abbiamo avuto un maggio record (+ 26,1% arrivi e + 25,9% pernottamenti), un giugno in chiaroscuro anche a causa del maltempo registrato nelle due settimane centrali (- 3,9 % arrivi e - 2,2% presenze), febbraio e marzo discreti (rispettivamente + 3,8% e + 3% negli arrivi) e un aprile in affanno (- 18,5% arrivi). Il presidente della Provincia omette di ricordare i dati negativi di gennaio (-3,5% di arrivi e -7,5% di presenze), i dati negativi sulle presenze di febbraio e marzo (-12,2 e -4,7) e il fatto che l’aprile in affanno ha significato anche un brusco – 22,9% di presenze. Quanto a giugno, che è andato male, non ci sono ancora dati analitici Comune per Comune,

 

Ed infine le considerazioni di Gnassi: “ Rimane intatto, nonostante la morsa di una crisi che non accenna a diminuire, l'appeal della provincia di Rimini; anzi, gli eventi spingono in alto i numeri, dimostrando come il cosiddetto software produca tangibili riscontri in termini di 'giro' e dunque di capacità di spesa e occupazione. La crisi del rublo e del mercato russo in generale non deve nascondere le difficoltà più generali del sistema Paese sul versante del turismo estero. Se in 10 anni l'Italia è passata dal primo al 18° posto nel Country Brand Index, che misura in ambito internazionale la percezione turistica dei Paesi, il problema è evidente. Il nostro Paese è giudicato bellissimo e impareggiabile per ricchezza d'arte e storia, ma lento e farraginoso per organizzazione, accessibilità e piuttosto ingabbiato da una selva di regole che 'respingono' inconsciamente il turismo soprattutto giovanile (che non è solo caos come troppo spesso viene rappresentato, ma muove ogni anno decine di milioni di studenti e giovani appassionati). L'incremento del segmento estero, in Italia, ormai si concentra sulle grandi città d'arte (Venezia, Firenze, Roma) e questo per la dinamica che vede i tour operator internazionali che 'usano' le città d'arte come 'mordi e fuggi'. E' qui che si misura la debolezza del sistema Paese e cioè nella scarsa capacità di collegare questi pochi 'hub' urbani con altre destinazioni vicine in modo da aumentare la presenza media degli stranieri in tutta Italia.

Sono tutti indicatori, pur se empirici, pur se parziali, di trend comunque consolidati: il viaggiatore straniero cerca sì esperienze uniche ma soprattutto contesti ambientali ricchi di qualità e di servizi, investendo come Paese sui collegamenti. Investire su questi due asset è il futuro, anche in chiave locale. Nel 'piccolo' di una Riviera che comunque ogni anno fa 15 milioni di pernottamenti, la riqualificazione dei centri storici e la sinergia tra mare e entroterra (magari passando dalla sua sola evocazione a progetti concreti), ad esempio, sono due percorsi obbligati per aumentare l'appetibilità nei confronti dell'estero. Mettiamola così: abbiamo necessità, anzi l'urgenza, che il Paese batta finalmente un colpo cominciando a trattare il turismo per quello che è, un'industria, e costruendoci sopra una politica industriale. Nel frattempo, sul piano regionale e locale, dobbiamo spingere su tutti i programmi di riqualificazione strutturale, evitando di imbottigliarci in pratiche di impatto relativo che, se andavano bene una volta in assenza di concorrenza, oggi sono fuori gioco".


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram