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26 05 2015| Rimini | Provincia, Marcello (Ncd) abbandona l’aula: Gnassi fa tutto da solo

Martedì, 26 Maggio 2015

neroRimini | Provincia, Marcello (Ncd) abbandona l’aula: Gnassi fa tutto da solo

 

Dopo l’approvazione, all’unanimità, del progetto di fusione dei Comuni di Montecolombo e Montescudo da parte del Consiglio provinciale, il consigliere del centrodestra Nicola Marcello è andato via in segno di protesta, non prima di aver votato contro le ‘le Linee e priorità strategiche, modalità procedurali e iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e delle destinazioni turistiche per il Programma turistico di promozione locale 2016' (approvate quindi a maggioranza).
Marcello ieri è stato l’unico consigliere del suo gruppo a fare capolino, seppur per poco, in corso d’Augusto. Dalla Provincia spiegano che il consigliere ha prima “comunicando che l’assenza dei suoi colleghi dell’opposizione di centro-destra aveva quale motivo il conferimento delle deleghe su specifiche materie da parte del Presidente, avvenuto lo scorso 7 maggio, ai soli consiglieri di maggioranza”. Poi è andato via.


“Io ero lì in rappresentanza degli altri miei colleghi di minoranza”, spiega Marcello, quindi anche a nome di Enzo Ceccarelli, Giorgio Ciotti e Renata Tosi, impegnata a Riccione nel suo consiglio comunale. “Il problema vero - spiega Marcello - è che la Provincia si riunisce solo quando decide il presidente: in giorni e orari molto variabili. Questo rende molto difficile parteciparvi per chi lavora e chi magari ha impegni istituzionali molto importanti. Come per esempio la Tosi. Non si può convocare il Consiglio provinciale in contemporanea con un Consiglio comunale già fissato, seguendo i comodi soltanto del presidente e senza mai tenere conto delle esigenze altrui”.
Nelle ultime cinque convocazioni il consiglio si è visto di “lunedì, martedì o mercoledì e negli orari più disparati. Se ci fossero un giorno e un orario fissi ci si potrebbe organizzare meglio”.
Marcello ci tiene a precisare, anche come la partecipazione ai lavori da parte della minoranza non sia mai mancata “laddove siamo stati coinvolti. Il competente Giorgio Ciotti, per fare un esempio, ha lavorato alla redazione del nuovo Statuto ed è l’artefice di molte migliorie rispetto al testo originale”.
E’ per questo, quindi, che i consiglieri del centrodestra ci sono rimasti un po’ male quando qualche settimana fa hanno appreso dai giornali che il presidente Andrea Gnassi aveva affidato alcune deleghe su campi di lavoro specifici solo ai cosiglieri di maggioranza.
“Non sapevamo nemmeno che il presidente le stesse predisponendo. Lo abbiamo scoperto a giochi fatti. E non abbiamo apprezzato il fatto di aver escluso persone come Ciotti, che conosce molto bene la scuola, Ceccarelli, non si può dire che non ne sappia abbastanza in fatto di turismo, o anche me che avrei potuto dare un contributo su aspetti legati alla sanità”.
Le mancate deleghe vanno ad acuire il malcontento della minoranza esclusa già in precedenza dalla vicepresidenza del consiglio, affidata da Gnassi al sindaco di Gemmano Riziero Santi.


Dopo l’uscita di Marcello, il Consiglio ha approvato all’unanimità la delibera di rinegoziazione dei prestiti concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (ai sensi dell’articolo 1, comma 430, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190).
La legge di stabilità 2015, in relazione alle difficoltà legate al processo di riordino delle funzioni provinciali e ai tagli a queste imposti, ha infatti previsto la possibilità per le Province di rinegoziare le rate di ammortamento dei mutui in scadenza nell'anno 2015 con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento. La Provincia di Rimini ha in essere con Cassa Depositi e Prestiti mutui che presentano i requisiti per la rinegoziazione per un importo di debito residuo rinegoziabile pari a circa 32 milioni di euro. Per tali mutui la rata annua complessiva comprensiva di capitale e interessi ex ante rinegoziazione è pari a circa 2,6 milioni di euro.
Resta ora da attendere l’emanazione da parte del Governo del previsto Decreto Legge, che consentirà la rinegoziazione dei mutui anche in pendenza di approvazione del Bilancio dell’esercizio e la relativa destinazione delle risorse liberate al conseguimento degli equilibri di bilancio.
Per la Provincia di Rimini si materializzerà un “risparmio” di circa 2,6 milioni di euro, frutto della possibilità di non iscrivere a bilancio 2015 le rate di mutui la cui scadenza si “allungherà” in media di 19 mesi.

 

consiglio provinciale


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