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16 04 2015 | Rimini | Hera, commissione rinnova patti di sindacato

Giovedì, 16 Aprile 2015

rossoRimini | Hera, commissione rinnova patti di sindacato

 

Con sette voti a favore in prima commissione (cinque contro) e sette in quinta (quattro contro) la delibera per la modifica del Regolamento di Hera, il rinnovo dei patti di sindacato e la possibilità di mettere in vendita quote per i soci pubblici andrà in Consiglio comunale la prossima settimana. Solo l’altro ieri la commissione era stata rinviata a causa dell’accordo del sindaco di Bologna Virginio Merola con la Cgil per scongiurare la perdina della maggioranza pubblica della multiutility. La presa di posizione bolognese ha causato la reazione dei sindaci romagnoli, che si sono smarcati dalla decisione di Merola con una lettera pubblica.


A sostegno del primo cittadino di Bologna si è schierata la Cgil romagnola.
“Noi crediamo - spiegano i segretari romagnoli della Cgil - che in una Regione come la nostra, sia importante affermare un’idea di sviluppo che abbia al centro una logica di cooperazione tra i territori e non di competizione”. Ma soprattutto la Cgil non ha dubbi: “Le Camere del Lavoro Territoriali di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini riaffermano l’importanza della maggioranza assoluta pubblica nella compagine societaria delle società Multiutility a partire dal Gruppo Hera”.
Quindi la proposta del sindacato per i sindaci romagnoli è quella “di individuare una strada, anche attraverso aziende di proprietà pubblica già esistenti sul territorio, che permetta loro l'aumento del capitale pubblico aumentando così il loro peso specifico dentro la società; senza preoccuparsi della scelta del Sindaco di Bologna che contribuisce a non fare scendere il peso pubblico nella compagine di Hera”.


Non contraria ai sindaci che vorrebbero ridurre il loro peso nella compagine societaria si posiziona la Cisl, “che già nel novembre 2013, nella presentazione del suo studio sullo stato economico-sociale dell’Area Romagnola, aveva ipotizzato tale possibilità, come strategia per favorire la crescita e l’occupazione”.
Secondo la Cisl ci sono poi “altri Comuni” che “progettano un ritorno al vecchio recinto municipale, immaginano una loro aziendina con relativo consiglio d’amministrazione, e magari i relativi gettoni e prebende. Una soluzione che porterebbe nella direzione opposta a quella che il famoso piano “Cottarelli” si proponeva: ridurre la miriade di società partecipate comunali, spesso fonti di sprechi e sovente in deficit strutturale”.
Questo comportamento “apparirebbe come una fuga dalle responsabilità, un’incapacità di fare squadra e di svolgere il ruolo di regolatori e controllori di Hera per le comunità che questi stessi sindaci rappresentano. Non è, quindi, solo questione della percentuale di azioni in mano pubblica dell’azienda Hera (ovviamente, purché l’azienda rimanga a controllo pubblico, come peraltro previsto). Ciò che è importante è che il pubblico faccia finalmente il proprio mestiere con serietà ed efficacia: non basta incassare i dividendi di fine anno, è importante decidere cosa si vuol fare del nostro territorio”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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