Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

25 03 2015| Rimini| Lavoro,Cgil: “Gli investimenti programmati non bastano a uscire dalla crisi”

Mercoledì, 25 Marzo 2015

mattoneRimini | Lavoro, Cgil: “Gli investimenti programmati non bastano a uscire dalla crisi”

 

Nel corso del 2013 l’Ires Emilia-Romagna ha monitorato quindici progetti di investimento per i prossimi cinque anni sul territorio riminese (Distretto della costa, aeroporto, Trasporto rapido costiero, Parco mare e altri) e ha calcolato un totale di 1.122 milioni di euro che produrranno 1.186 milioni di euro. Il totale degli investimenti, se portati a termine nella loro completezza, produrranno 4.229 posti di lavoro che rappresentano solo il 45% del fabbisogno occupazionale (9.580 posti di lavoro), ovvero la quantità di lavoro da generare per recuperare gli indicatori del mercato del lavoro del periodo pre-crisi (2007).
Il dato è stato fornito e analizzato oggi dalla Cgil di Rimini e potrebbe avere delle ripercussioni sul tasso di disoccupazione che scende dall’11,5 del 2013 al 11,1 del 2014, restando comunque il più alto in regione. E colpendo soprattutto donne e giovani fino a 34 anni (qui il tasso sale al 15,6%. Un dato che, seppure venissero create oltre 4mila posizioni lavorative probabilmente non calerebbe a causa del fenomeno della sotto utilizzazione dei lavoratori diffuso in provincia al 16,9%. Fatto che porta il mercato ad assorbire chi ha già un’occupazione e ne cerca un’altra per arrotondare: “In media - spiega Davide Dazzi di Ires - la retribuzione a Rimini è il 30% in meno rispetto al resto della regione”.
“La gravità della situazione “è evidente - sottolnea Massimo Fusini della Cgil - e rivendichiamo azioni concrete”, per esempio quelle inserite nel Piano del lavoro ideato prorpio dal sindacato. “Un piano che dovrebbe essere aiutato da risorse pubbliche”.
Fusini rispolvera le proposte ideate con Ance e presentate già diversi mesi fa a sostegno del manufatturiero. “Per la città, la nostra proposta - spiega Fusini - è quella di dare impulso alla rigenerazione urbana. All’amministrazione torniamo a chiedere l’approvazione del Psc, fondamentale per dare impulso a cantieri che permettano alle imprese locali di lavorare. Alle amministrazioni dell’entroterra proponiamo opere per sanare il dissesto idrogeologico”.
Il problema secondo Fusini è anche che le politiche per il lavoro e il welfare vengono programmati in termini di autosufficienza localistica, “ma questo non è più possibile: serve un punto di vista regionale”. Se, infine, “continuerà la conflittualità sul Trc - conclude Fusini - c’è il rischio che nei prossimi cinque anni non troveranno impiego nemmeno le 4mila persone ipotizzate da Ires”.
Secondo il segretario generale della Cgil, Graziano Urbinati, si può uscire dalla crisi “cambiando in positivo lo stesso sistema economico e finanziario che l’ha determinata”. Urbinati non crede alle conseguende del Jobs act, secondo cui, sono poco meno di 800 le persone che avranno un contratto a tempo indeterminato grazie alle nuove regole di Renzi. “Si tratta di contratti a termine che verranno trasformati in pseudo tempo indeterminato”. Per Rimini le infrastrutture “sono fondamentali aggiunge Urbinati - sia se si parla di aeroporto e altavelocità, sia se si parla della Fiera, anche perché creano un indotto”. In merito all’eventuale privatizzazione della Fiera, Urbinati guarda con diffidenza la possibilità che l'infrastruttura possa cadere in mani straniere, un po’ come è successo alla Pirelli. "A Rimini abbiamo anticipato Milano in occasione della vendita della Ferretti", ricorda il segretario. Per Urbinati è necessario “salvaguardare le eccellenze del territorio, come il distretto della moda di Cattolica, e arrivare alla realizzazione del tecnopolo dedicato alla moda all’ex Macello. Ci sono i soldi del Comune - avvisa Urbinati - ma sono venuti meno quelli dell’Università”.

 

 


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram