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16 02 2015 | Rimini | Questura, Gnassi: La parola fine entro il 2015

Lunedì, 16 Febbraio 2015

tortora-scuroRimini | Questura, Gnassi: La parola fine entro il 2015

 

“Per il 2015 la nostra comunità chiede la parola ‘fine’ su questo brutto film”. A parlare è il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e il brutto film è quello della nuova questura di via Bassi.
Ricorda Gnassi come lo Stato, di suo già molto distratto con Rimini in fatto di sicurezza (vedi il tema dei rinorzi estivi), “è uno dei due protagonisti’ (sicuramente con responsabilità di molto inferiori rispetto alla componente privata, ma non privo di responsabilità) da oltre dieci anni della allucinante vicenda della nuova Questura di Rimini, opera terminata ma ancora non presa in carico”.
La vicenda è in divenire, ma a Rimini restano i danni. “E’ vero che, grazie all’impegno congiunto del Signor Prefetto e del Comune di Rimini, si stanno definendo e determinando iniziative per la soluzione del problema. Ed è vero che anche l’ultima proposta del Ministero degli Interni non è stata accolta dalla proprietà. Ma resta il fatto che questa sia una storia penosa che, da metà dello scorso decennio, danneggia Rimini e tutto il territorio. Insieme al giro di vite, ai rinforzi adeguati e inviati con tempismo, agli agenti in strada”.
Il primo cittadino arriva a parlare della nuova questura partendo da lontano, ovvero dal 1996, quando i reati denunciati in provincia sono stati 28.688. Il numero sembra alto se messo in confronto con i 26.741 reati denunciati nel 2013, quando i Comuni erano già 27 e non 20 come fino al 2009. Guardando i dati (nella foto) i reati decrescono fino al 2002, con una riduzione del 30 per cento, e procedono in maniera altalenante (“si sale sulle montagne russe”) fino al 2010. I numeri ricominciano a crescere tra il 2011 e il 2013.
Nel corso degli anni, spiega il sindaco, i reati denunciati sono aumentati sia perché è cresciuto il livello di attenzione da parte dei cittadini sia in conseguenza della crisi economica.
Il “problema”, quindi, “c’è”, e chi deve farci i conti subisce “spaventosi tagli a livello centrale sugli organici di polizia e sulle relative dotazioni. La stagione 2015 si apre con ancora alcuna certezza su rinforzi stagionali e altre azioni che da tempo il territorio richiede. Ad oggi la sola cosa certa è che sarà la buona volontà locale, del signor prefetto, dei sindaci, delle forze dell’ordine, a dover supplire, anzi a dover mettere pezze, alle ‘distrazioni’ di uno Stato che, per beffa, non riconosce a questo territorio da vent’anni alcuna specificità, mettendolo nello stesso calderone di altre province che non hanno la stessa nostra complessità e articolazione”.

 

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