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22 01 2015 | Rimini | Mercatone, dipendenti in stato di agitazione

Giovedì, 22 Gennaio 2015

tortora-scuroRimini | Mercatone, dipendenti in stato di agitazione

 

"Purtroppo la notizia non ci ha sorpreso", è il commento di Massimiliano Gabrielli della Cgil alla richiesta di ammissione al concordato preventivo 'in bianco' presentata al tribunale di Bologna dalla Mercatone business, "azienda storica della distribuzione organizzata del mobile, complementi di arredo e casalinghi, che conta 79 punti vendita in tutta Italia con circa 3500 dipendenti". Anzi, spiegano dalla Cgil come avessero "già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando. Negli ultimi tre anni - ricorda Gabrielli - abbiamo sottoscritto accordi sindacali per l'utilizzo dei Contratti di Solidarietà, che dovevano avere lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita, tale da rilanciare l'azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione".
Il risultato è stato invece condizionato dall'"immobilismo, la mancanza di iniziativa anche sul piano commerciale" che "hanno invece caratterizzato l'andamento degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori (che in molti casi lavorano in Mercatone Business da 15/20 anni ed oltre) hanno fatto negli ultimi anni".
Al momento, il sindacato dichiara di non essere stato informato "circa le ricadute che l'istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business e non abbiamo - sottolinea Gabrielli - alcuna informazione sul piano industriale che dovrà necessariamente essere presentato al tribunale di Bologna. Vi sono inoltre da affrontare le immediate ricadute su lavoratrici e lavoratori, ad esempio il pagamento della Cigs per i lavoratori dei punti vendita Tre Stelle e Mercatone Business chiusi solo alcuni mesi fa, il pagamento della solidarietà per tutti gli altri lavoratori".
Necessaria, quindi, per la Cgil, "l'apertura di un tavolo sia con l'azienda che con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori. I massimi vertici aziendali, le istituzioni, i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati. Perciò, a sostegno delle giuste istanze dei dipendenti del Gruppo Mercatone Business, proclamiamo lo stato di agitazione, riservandoci di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione".

 

Mercatone Uno


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