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12 01 2015 | Rimini | Edilizia, in commissione si parla di 'rigenerazione'

Lunedì, 12 Gennaio 2015

tortora-scuroRimini | Edilizia, in commissione si parla di 'rigenerazione'

 

Una commissione comunale molto partecipata quella che si è svolta stamani a Rimini con a tema l'edilizia. Oltre ai consiglieri comunali sono stati presenti l'assessore Roberto Biagini, il dirigente Alberto Fattori e diversi tecnici. Presente anche il presidente dell'Ordine degli architetti, Roberto Ricci. La seduta è stata richiesta dal consigliere comunale di Ncd Nicola Marcello con lo scopo di discutere la mozione derivante da un'interrogazione del 3 ottobre scorso al sindaco. A tema la rigenerazione urbana (fino a qualche tempo fa si parlava di ristrutturazioni).


"Considerando - spiega il consigliere - che nel corso di questa legislatura sono stati in molti a invocare l'emanazione di nuovi strumenti urbanistici, come Rue (Regolamento urbanistico edilizio), Psc (Piano strutturale comunale) e Poc (Piano operativo comunale), mentre di fatto a oggi l'unico nuovo atto che abbiamo è il famigerato 'Master Plan' resta,  da rilanciare l'economia urbanistica locale con il suo indotto. Per farlo si potrebbe, per esempio, rendere operativi i contenuti del Decreto del fare (del giugno del 2013) e approfittare delle novità introdotte dalla Legge regionale 15 del luglio 2013, riguardante la semplificazione della disciplina edilizia". Perché il Comune di Rimini non lo fa?
Il Decreto in particolare, fa notare Marcello, permette di effettuare riqualificazioni libere dalla sagoma esistente (norma che ovviamente non si applicherebbe ai monumenti e ai beni vincolati), ovvero la possibilità di spostare i volumi, magari concentrandoli su più piani e ridurre così le superfici. "Una norma che favorisce la riqualificazione a vantaggio di tutti i cittadini, non solo dei costruttori, e che non favorisce, invece, le speculazioni. Permetterebbe addirittura a chi lo desidera di ricostruire meno rispetto ai metri preesistenti, cosa che senza il Decreto non sarebbe possibile", sottolinea Marcello.


"Il fatto - ha spiegato l'assessore Biagini - è che dal 2013 ad oggi si sono susseguite diverse leggi nazionali e regionali che in fatto di ristrutturazione mantengono delle incongruenze tra loro e non danno ad oggi nessun tipo di certezza. Se lo Stato dice una cosa e la Regione ne dice un'altra, in pratica quale delle due norme si applica?", si domanda l'assessore auspicandosi un intervento della Procura nel dirimere la questione.


Sul tema dell'incertezza normativa si è soffermato anche il presidente degli architetti. "Gli intenti sono buoni, a noi sta a cuore la rigenerazione urbana, la possibilità di demolire e ricostruire, mettendo in sicurezza gli edifici dal punto di vista innanzitutto sismico e poi anche energetico. Siamo tutti d'accordo col fatto che è ora di smetterla di consumare suolo. Ma la questione è che noi abbiamo anche bisogno di certezze da dare ai nostri clienti", sottolinea Ricci. Un'accelerazione dei tempi è indispensabile, hanno fatto notare i professionisti, per ridare slancio all'economia, oltre che per dare risposte adeguate ai cittadini.


Quello della rigenerazione, ha sottolineato il consigliere del Pd, Giovanni Pironi, è un tema che va affrontato anche per la parte rurale, ma è necessario qui l'intervento della Regione. "Sarebbe utile agire sulla legge regionale 20 del 2000 per eliminare il vincolo dei 250 metri per una sola unità immobiliare, dando anche qui la possibilità di frazionare. Le leggi di 14, 15, anni fa sono obsolete e non più aderenti alla realtà. Abbiamo cambiato governatore. Cambiamo, quindi, anche le regole perché il mondo è cambiato. E anche perché bisogna avere cura del forese".


Tra i nodi al pettine anche l'esame delle osservazioni a Psc e Rue, circa 1700 di cui numerose plurime, per un totale effettivo di 2.100 richieste. Il Comune ha promesso di consegnare le risposte entro la fine di marzo. Da qui l'iter per l'approvazione definitiva degli atti che però si prevede, almeno a norma di legge, un po' lunga e ricca di passaggi e rimpalli delle carte tra Comune e Provincia. Sembra che attualmente la stessa Provincia manchi del tecnico che dovrà seguire la questione, affidato part time al Comune di Cattolica. Rientrerà, è stato assicurato oggi in commissione. Ma gli strumenti urbanistici, ottimisticamente e approfittando dell'accelerazione delle ultime ore, non saranno pronti prima della fine dell'anno.


Tornando alla mozione, i tecnici del comune hanno risposto a Marcello di aver già recepito la possibilità offerta dal decreto governativo di venire meno al vincolo di sagoma nelle rigenerazioni. Marcello, però, si è dichiarato insoddisfatto chiedendo che del tema si torni a parlare in consiglio comunale, per una risposta ancor meglio definita e precisa.

 

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