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04 12 2014 | Gemmano | Profughi, parla Terre solidali

Giovedì, 04 Dicembre 2014

rossoGemmano | Profughi, parla Terre solidali

 

Sono 20 i profughi accolti presso l’ostello di Onferno dalla cooperativa Terre solidali, attraverso una convenzione stipulata con la Prefettura di Rimini e il Ministero degli Interni secondo i criteri sanciti dall’operazione Mare Nostrum, dal 18 agosto 2014. Sono tutti richiedenti asilo e provengono da Gambia, Nigeria, Senegal e Bangladesh. Si chiamano Abubacarry, Ibrahim, Rasel, Famara, Ibrahima, Abdoulie, Sulayman,Modou, Ebrima, Lamin, Isaac, Mohammed, Boubacar,Hossain, Mostafa,Salauddin, Ibrahima, Kitabou, Abass, Rasel "e hanno storie e vissuti diversi, ma sono tutti in questo momento in cerca di pace. Hanno rischiato la loro vita due volte, la prima attraversando il Sahara, la seconda il Mediterraneo. Meritano pace, rispetto e onestà. Prima di tutto", spiega Lorenzo Cagnoli, presidente della cooperativa, nell'intento di fare chiarezza sull'odg approvato la scorsa settimana dal consiglio comunale di Gemmano che approva una linea d'indirizzo non morbida rispetto alla presenza sul territorio comunale dei profughi.
I venti profughi "sono qui, in questo momento, nel rispetto di un diritto fondamentale dell’uomo. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha espressamente indicato all’articolo 14 della Dichiarazione Universale per i diritti dell’Uomo, approvata il 10 dicembre 1948, che “davanti ad una persecuzione, tutte le persone hanno il diritto di chiedere asilo e di beneficiare dell’asilo in un altro paese”", precisa.
"L’unico contatto avuto con l’amministrazione di Gemmano - racconta Cagnoli - risale ai giorni di agosto precedenti l’arrivo dei profughi a Onferno. Una telefonata del sindaco che manifestava forte rifiuto ad ospitare i profughi nel proprio Comune. La Cooperativa, vista la difficoltà di reperire alloggi in altri comuni della provincia di Rimini, vista l’esperienza maturata anche durante l’emergenza Nord Africa e vista la disponibilità di una struttura idonea e al momento non occupata, non si è tirata indietro. Teniamo a sottolineare questo proprio perché l'affermazione del sindaco Santi secondo cui le condizioni di accoglienza "creano situazioni di incompatibilità e di tensioni fra profughi stessi e residenti che si sono puntualmente verificate fin dal primo momento della loro permanenza a Onferno e che mettono in serio pericolo l'ordine pubblico e la civile convivenza" [La Voce, 28/11/2014] è del tutto priva di fondamento.
Dal mese di Agosto nessun membro del Consiglio Comunale si è mai più interessato di cosa si stava facendo all’interno dell’ostello, nessun membro del Consiglio ha mai incontrato i ragazzi accolti, nessun membro del Consiglio ha invitato la Cooperativa ad un incontro sul tema".
"Vogliamo qui rassicurare cittadini e sindaco - continua Cagnoli - che i ragazzi accolti, seguiti dagli educatori, non hanno mai arrecato nessuna problematica di ordine pubblico, si sono sempre comportati nel rispetto delle leggi e del buon vivere civile. Sono anzi scaturite nel tempo relazioni spontanee e positive. Come nel caso di Isaac, che partecipando alle funzioni religiose della Domenica mattina nella Chiesa di Onferno, senza intermediazione alcuna da parte degli educatori della struttura, ha instaurato una significativa condivisione della propria condizione con i residenti del luogo. La partecipazione attiva durante una delle performance del Festival “A Passo D’Uomo” e la pulizia della rupe tra l'ostello e Ca' Gessi, dove si sarebbe svolta buona parte dell'azione teatrale allestita da Serra Teatro, dal titolo qui fin troppo esplicativo “La Commedia dei giorni bui”, sono altri esempi di collaborazione e tentativi di integrazione, tutto fuorché pericolosa, con la comunità di Gemmano".
La richiesta. "Speriamo che il Consiglio riveda i termini del suo comunicato, speriamo che la frazione di Onferno venga rilanciata a livello turistico e che non dimentichi la sua storia di solidarietà, vivo insegnamento della perduta civiltà contadina e degli abitanti che in questi campi, nelle case , nelle grotte e in trincea hanno perso la vita per una società aperta e capace di fare tesoro delle diversità. Speriamo in un Paese per tutti. Se così non fosse, la paura dell’alterità e l’ignoranza che ne deriva non potranno che diffondersi sempre di più tra i cittadini generando un circolo vizioso da cui sarà difficile uscire. Restiamo comunque a disposizione del Consiglio e della cittadinanza per affrontare il tema dell’accoglienza dei profughi in forma congiunta e civile e per il rilancio turistico di un territorio sempre più dimenticato da tutti. Chi ci conosce sa come lavoriamo. L’affetto e la comprensione della brava gente per noi è sufficiente e ci ricompensa. La Cooperativa, nel pieno rispetto del contratto sottoscritto con l'Ente Gestore della Riserva Naturale di Onferno, all’inizio del 2015 lascerà liberi gli spazi dell'ostello, continuando altrove il percorso di lavoro iniziato con i richiedenti asilo".

 

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