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Paradossi: Rimini, l'aeroporto è chiuso ma ha un direttore

Martedì, 11 Novembre 2014

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Paradossi: Rimini, l'aeroporto è chiuso ma ha un direttore

 

 

 

L’aeroporto Federico Fellini è chiuso, o per lo meno è aperto solo per l’attività di sopravvivenza garantita dall’Aeroclub di Rimini, ma comunque ha un direttore generale che percepisce lo stipendio.

 

In una lettera inviata al Comitato dei creditori il curatore fallimentare di Aeradria, Renato Santini, spiega perché si è in questo paradosso. La lettera di licenziamento al direttore Paolo Trapani, che in quanto dirigente non può godere della Cassa Integrazione richiesta per gli altri dipendenti, è stata spedita da Santini solo il 31 ottobre 2014, ultimo giorno di apertura dell’aeroporto, quando invece si sapeva ormai da tempo che quello sarebbe stato il destino dello scalo riminese.

 

A Trapani quindi, licenziato su due piedi, è dovuta un’indennità di mancato preavviso pari a otto mensilità e la bella somma di 135 mila euro, che ovviamente sono sottratti alle liquidità spettanti ai creditori. Una dimenticanza, una distrazione che costa cara.

 

Accortosi dell’inghippo, Santini propone ai creditori di mantenere in attività il direttore Trapani per i prossimi mesi, consumando il periodo di preavviso e fatta salva la possibilità di risparmiare le mensilità successive qualora Trapani trovi un nuovo lavoro, anche estraneo all’attività aeroportuale.

Per far indorare la pillola ai creditori, il curatore Santini precisa che nella sua qualità di accountable manager il direttore Trapani è il referente principale per tutti i rapporti con le autorità e amministrazione pubbliche (Enac, esercito, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Asl, ecc.) e dunque svolge un ruolo fondamentale per garantire il passaggio al nuovo gestore.

 

Nella stessa lettera Santini informa il Comitato dei creditori che ritiene opportuno tenere al lavoro quattro dipendenti per svolgere tutta l’attività amministrativa necessaria per chiudere definitivamente la gestione. Il mantenimento in servizio di questi dipendenti, oltre alle varie utenze (luce, gas, telefono, ecc.) ammonterebbe a circa 100 mila euro., che pure vanno sottratti alle somme destinate ai creditori.

È questa un’altra tegola che si abbatte sull’aeroporto di Rimini: secondo gli addetti ai lavori con i 135 mila euro dovuti al direttore generale per il mancato preavviso si sarebbero coperte gran parte delle spese necessarie per tenere aperto l’aeroporto nei mesi di novembre e dicembre.

 

La città intanto continua a sperare che il passaggio delle consegne avvenga nei tempi preventivati, cioè entro l’anno. Fra le giornate di mercoledì e giovedì l’Enac dovrebbe affettuare l’aggiudicazione definitiva alla società vincitrice del bando di gara e cioè Airiminum. Da quel momento in poi la società si deve attivare per ottenere tutte le certificazioni necessarie per poter entrare a gestire l’aeroporto.

L’unica incognita restano gli annunciati ricorsi (da parte di Novaport e del Consorzio per l’aeroporto) ma soprattutto se il Tar concederà o meno la sospensiva.


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