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Condhotel, Bonini: "Il mercato li chiede"

Sabato, 01 Novembre 2014

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Condhotel, Bonini: "Il mercato li chiede"

 

 

 

Presentato questa mattina all'Embassy di Rimini il contestato o atteso, dipende dai gusti, articolo 31 del decreto 'sblocca Italia', quello dedicato all'istituzione dei Condhotel, che stabilisce che il 40 per cento delle superfici turistiche degli alberghi possa essere trasformata in superficie residenziale. A chi nei giorni scorsi, per esempio il Pd riminese (anche renziano, come nel caso del sindaco Andrea Gnassi) ha urlato alla speculazione oggi ha risposto Aureliano Bonini di Trademark Italia.

 

"Per prima cosa - ha precisato Bonini -  l'albergo per diventare Condhotel, deve essere full service, deve cioè avere il ristorante, la lavanderia, tutti quei servizi di cui chi acquisterà la camera, oppure la suite, si avvarrà". Il Condhotel, aggiunge poi Bonini, "non prevede la possibilità per i proprietari delle suite di prendere il domicilio", e non prevede la possibilità di cucinare, di stendere i panni, di coltivare piantine sul terrazzo, di ospitare cagnolini o animali domestici.

 

A chi gli domanda il perché delle proteste di Gnassi in merito ai Condhotel, Bonini risponde che probabilmente il sindaco di Rimini non ha capito bene come funzionano. "Se fosse venuto qui oggi - aggiunge - forse avrebbe capito meglio la situazione".

Il Condhotel non è la panacea di tutti i mali del settore, spiega il deputato di Ncd Sergio Pizzolante, che più di una volta durante la conferenza stampa ha ripetuto che lui da un anno è in contatto con l'assessore regionale al turismo Maurizio Melucci proprio per definire la questione e che sono d'accordo sulla qualità della proposta. "Non è un'operazione di speculazione - spiega Pizzolante - perché la struttura nel suo complesso rimane un albergo. Non è l'unico strumento a disposizione della riqualificazione dell'hotel, ma uno dei tanti". Bonini lo definisce un "passo da compiere", "c'è un mercato che lo chiede", aggiunge. "Con un pizzico di buon senso si capisce che è un passo necessario".

 

Si tratta di uno strumento mutuato dagli Stati Uniti (il Plaza di New York è un Condhotel) e dalla Spagna, Paesi dove "la formula sta funzionando", assicurano sia Bonini sia Pizzolante. Non è adatta molto al congressuale, ammette Bonini, ma funziona bene in zone dal clima mite e caratterizzate da un tipo specifico di turismo, per esempio la nautica o il golf. E' rivolto a persone che possono premettessi lunghi periodi di vacanza e che amano trascorrerle in una precisa località.

 

Rispetto alle tempistiche del decreto, "siamo a un punto ottimo", assicura Pizzolante. "C'è l'approvazione alla Camera e presto arriverà anche quella del Senato". Si parla di concludere l'iter entro l'11 di novembre. Ci sono però dei problemi da risolvere, ammette anche il deputato di Ncd. "La possibilità di avversi del decreto c'è anche per strutture contigue di una stessa proprietà. Secondo me andrebbe messo un limite: la distanza tra le strutture, per esempio, dovrebbe non superare i 500 metri. Perché è ovvio che un albergo ha un valore diverso in funzione della zona della città in cui si trova".

 

Un'occasione per Rimini. Ci sono tante strutture la cui riqualificazione è bloccata - spiega Bonini - per esempio le ex colonie. Dare agli imprenditori la possibilità di realizzare alberghi con suite da destinare alla formula Condhotel potrebbe sbloccare la riqualificazione". Idem per gli alberghi. Il ricavato dalla vendita della suite è pensato appunto per permettere all'imprenditore di riqualificare.

 

I dubbi. Se in una prima bozza la regolamentazione dei Condhotel era in capo ai comuni, adesso dovrà occuparsene la conferenza Stato-Regioni. "Fatto che potrebbe allungare i tempi, e questo non sarebbe bello", fa notare Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi Emilia Romagna. "La possibilità dei Condhotel - aggiunge Giorgetti questa volta meno dubbioso - potrebbe dare un impulso all'aggregazione delle piccole strutture familiari. Gli enti locali ci provano da decenni senza successo. Questa potrebbe essere l'occasione buona".


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