Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Barnabè (Carlino) sul video di CL: “Una sorpresa scoprire i ciellini missionari”

Mercoledì, 22 Ottobre 2014

5b

Barnabè (Carlino) sul video di CL: “Una sorpresa scoprire i ciellini missionari”

 

 

“Un video sorprendente. – osserva subito Carlo Andrea Barnabé, vice capo cronista del Carlino Rimini , testimone attento della realtà locale – Mi ha sorpreso scoprire questo aspetto internazionale di Comunione e Liberazione. Non sapevo che fosse una realtà così diffusa in tutto il mondo, in contesti sociali così diversi e in ambienti dove acuto è il bisogno umano. C’è una dimensione missionaria di CL che non conoscevo e che mi ha colpito”.

Barnabè ha accettato di guardare per Inter-Vista il video La strada bella, allegato al numero di ottobre di Tracce, la rivista di CL. Si tratta di un filmato lungo più di un’ora e realizzato in occasione dei primi sessant’anni di vita del movimento fondato da don Luigi Giussani nel 1954. Anche a Rimini in questi gironi i ciellini lo hanno diffuso in ogni angolo. Il video si sofferma molto sulla presenza del movimento a New York, in Brasile, in Africa, in Asia, secondo modalità originali, dettate dall’incontro del carisma di don Giussani con quelle realtà così diverse dalla nostra Italia.

“Penso – aggiunge Barnabè - che questa dimensione missionaria sia ignota ai più, non solo qui a Rimini ma in tutta Italia. In certi momenti avevo l’impressione di guardare un filmato della Papa Giovanni XXIII, tanto è radicata in me l’immagine che loro si occupino di certe cose e vivano nei luoghi più poveri del mondo. Vedo invece che anche in CL è forte questo impeto missionario”.

 

E’ sorprendente ciò che sottolinea Barnabè, soprattutto tenendo conto che da 35 anni a Rimini c’è un Meeting che, specialmente da tre lustri a questa parte, documenta esperienze e rapporti che i ciellini vivono nelle periferie del mondo. “Certamente – conviene Barnabè – però il Meeting ha questo tallone d’Achille che è la prevalenza nella comunicazione della presenza dei politici. Capisco che l’informazione è più sensibile ad enfatizzare gli aspetti politici, però a volte ho avuto l’impressione che sia stata una distorsione voluta per catturare l’attenzione dei media. E quindi anche con il Meeting non ci si accorge del grande ruolo che CL ha in questi paesi alle estremità del mondo”.

 

Barnabè è inoltre rimasto colpito dalle parole di don Juliàn Carròn che riconosce gli errori del movimento. “Questa non è un’ammissione nuova, era già stata compiuta sui giornali, però quest’uomo che riconosce che qualche volta i ciellini sono usciti dal seminato stride molto con l'atteggiamento di chi crede di stare sempre dalla parte del giusto, di essere custode unico di una verità superiore. È un atteggiamento che finisce per allontanare la gente. Questa percezione di CL come una setta chiusa, non aperta ad alcuna forma di dialogo, non è campata per aria, non mi pare sia stato fatto ancora molto per estirparla. Normalmente i ciellini che incontro tendono a non mettersi mai in discussione, a dire io sono dalla parte del giusto, sei tu che sbagli”.

 

Secondo Barnabè questo atteggiamento alimenta un pregiudizio nei confronti di CL che è molto più forte di quello provocato dalla villa di Formigoni in Sardegna. “Ciò che nuoce è questo apparire come una setta, non aperta al resto del mondo. Sia chiaro: c’è una diversità umana che il filmato documenta e che è evidente. Non tutti vivono con quella dedizione agli altri che il video ben illustra. Però questa positiva diversità a volte non emerge, ha la meglio il senso di chiusura. Quando ho deciso di iscrivere i miei figli alle scuole della Karis, ho visto la reazione di amici e colleghi: ma in quelle aule li indottrinano! Mi ero avvicinato a queste scuole con qualche scetticismo, ma devo dire che l’esperienza smentisce i pregiudizi: non solo non c’è alcun indottrinamento, anzi c’è molta libertà. Queste scuole sono frequentate anche da molti non ciellini e ognuno è libero di pensarla come vuole. Soprattutto in queste scuole vedo un’attenzione al singolo studente, al singolo ragazzo che cresce per diventare uomo, non rintracciabile da altre parti. Per cui spesso agli iper-critici di CL dico: non fermatevi ai vostri pregiudizi, provate a vedere cosa c’è dietro”.

 

Barnabè si è ritrovato con i figli che frequentano GS, il livello giovanile del movimento: “Non fa nessun problema, anzi sono contento. Anche se a volte mi sembra eccessivo che tutto si debba fare fra di loro: gli amici, le vacanze, le uscite. La realtà è fatta di molte altre cose. In questo caso la famiglia può avere un ruolo di equilibrio. L’importante è che loro siano contenti. Nel video ci sono due ragazzi australiani che con grande entusiasmo mettono insieme sole, surf e scuola di comunità. Questo è bello. Anche i miei figli quando vanno lavorare al Meeting ci vanno perché si divertono, non perché qualcuno glielo ordina. Si vede che sono entusiasti di partecipare a qualcosa di più grande di loro. Sono ammirato del rapporto che hanno con i preti che li seguono e mi dico “lo avessi avuto io ai miei tempi”. Sono questi aspetti che devono emergere di più. Vedo per esempio la fatica che rappresenta mettere in scena ogni anno il presepe vivente, eppure è fatto con tanta passione da gente che ci crede profondamente. È una realtà quella di CL che a volte non mi sembra adeguatamente comunicata”.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram