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25 09 2014 | Rimini | Economia, segni meno per manifatture, edilizia e commercio

Giovedì, 25 Settembre 2014

1Rimini | Economia, segni meno per manifatture, edilizia e commercio

 

Calo del 2,7% per la produzione nel settore manufatturiero, con il fatturato che scende di 2,1% e gli ordini del 3,1 %. Non va meglio nell'edilizia con un fatturato in calo dell'1,6% e nel commercio al dettaglio a meno 1,8%. Tra alti e bassi, l'export fa registrare un pesante calo dei 4,5% nel secondo trimestre, mitigato dalla crescita dell'11,9% del primo trimestre; da gennaio complessivo segno positivo: +3%. Questi alcuni dei dati congiunturali per le piccole e medie imprese secondo la Camera di commercio di Rimini.


Congiuntura manifatturiera. La produzione registra una diminuzione del 2,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, che risulta più alta rispetto a ciò che si rileva in Emilia-Romagna e in controtendenza all’Italia (+0,2%); rispetto al 1° trimestre 2014, il 14,2% delle imprese ha riscontrato un aumento della produzione, il 31,0% una diminuzione, il restante 54,8% non ha subito variazioni.
Per il fatturato: -2,1% rispetto al 2° trimestre 2013, percentuale più alta della variazione emiliano-romagnola (-0,9%) mentre leggermente positiva risulta essere la situazione italiana (+0,3%); la causa del decremento riminese è il calo della domanda interna, mentre quella estera è in aumento (+1,0%). Con riferimento al 1° trimestre 2014, la quota delle imprese che ha riscontrato una diminuzione del fatturato (25,8%) è superiore a quella che ha dichiarato un aumento dello stesso (12,3%).
Gli ordini rappresentano la variabile più negativa, con un decremento del 3,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, nettamente superiore al calo regionale (-1,0%) e alla stabilità riscontrata a livello nazionale; la causa del decremento è ancora una volta imputabile al calo della domanda interna e all’aumento di quella estera (per Rimini +2,1%). Rispetto al 1° trimestre 2014, solo il 12,5% delle imprese ha riscontrato un aumento degli ordini, mentre il 27,6% una diminuzione.
Riguardo all’artigianato il momento appare meno critico: la variazione percentuale annua della produzione si attesta infatti a -1,9%, in linea con la diminuzione regionale (-2,0%) e superiore a quella nazionale (-1,2 %). Per il fatturato la situazione risulta ancora meno pesante: la variazione percentuale annua del fatturato risulta infatti del -1,9% (-2,1% in Emilia-Romagna e -1,3% in Italia). Gli ordini delle imprese artigiane, pur in calo presentano una condizione migliore per Rimini: -2,2%, contrazione in linea con quella dell’Emilia-Romagna (-2,3%) e peggiore a quella dell’Italia (-1,5%).


Congiuntura del settore edile. Il fatturato (o volume d’affari) registra una diminuzione dell’1,6% rispetto al 2° trimestre 2013, inferiore sia alla variazione che si registra in Emilia-Romagna (-3,0%) sia alla diminuzione avvenuta in Italia (-6,7%) in misura ancor più netta.
Rispetto al 1° trimestre 2014, solo il 6,0% delle imprese ha riscontrato un aumento del fatturato, il 17,2% una diminuzione, il restante 76,8% non ha subito variazioni.
La congiuntura per le imprese artigiane nelle Costruzioni è di poco più critica rispetto a quella della totalità delle imprese; infatti, rispetto al 2° trimestre 2013 si riscontrano i seguenti valori: -2,1% in provincia di Rimini e -3,6% in Emilia-Romagna.

 

Congiuntura del commercio al dettaglio. Le vendite mostrano un calo dell’1,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; ma il calo del nostro territorio è il più basso rispetto a quello delle altre province in Regione; infatti la contrazione in Emilia-Romagna è -3,3% e per l’Italia -3,9%.
Rispetto al 1° trimestre 2014 la maggior parte delle imprese (62,6%) non ha subito variazioni delle vendite; solo l’11,8% delle imprese ha riscontrato un aumento, mentre il 25,5% ha rilevato una diminuzione.
L'indagine congiunturale sulle imprese dei settori manifatturiero, costruzioni e commercio al dettaglio, realizzata da Unioncamere Nazionale per conto di Unioncamere Emilia-Romagna, si rivolge trimestralmente ad un campione di imprese (con dipendenti) ricavato dal Registro Imprese, integrato con i dati ottenuti da altre fonti (Inps e Istat); per il manifatturiero e l’edilizia l’indagine è rappresentativa delle imprese fino a 500 dipendenti, mentre per il commercio al dettaglio della totalità delle imprese con dipendenti.


Aggiornamento export. Rallenta in provincia di Rimini la crescita dell’export (dati Istat) nel 2° trimestre 2014, se confrontata con il 2° trimestre 2013 (-4,5%); grazie però ad un primo trimestre altamente positivo (+11,9%) rispetto al 1° trimestre 2013, il risultato globale dell’export nel 1° semestre 2014 fa segnare un +3,0%. Positivo anche il saldo della bilancia commerciale nei primi sei mesi dell’anno: +581.115.856 euro, frutto di un valore dell’export pari a 936.128.757 euro e di un valore dell’import pari a 355.012.901 euro.
I principali prodotti esportati, che rappresentano il 57,1% sono:
- Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (27,4% sul totale export);
- Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (11,9%);
- Navi e imbarcazioni (9,6%);
- Altre macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio esclusi computer, macchine di sollevamento e movimentazione) (8,2%).
L’Unione Europea è il principale mercato export, con il 54,3% dei prodotti esportati; a seguire, gli Altri Paesi Europei (15,4%), gli Stati dell’America Settentrionale (9,1%) e i Paesi dell’Asia Orientale (7,4%); i primi Paesi export sono invece: Francia (10,1% sul totale), Stati Uniti (8,3%), Russia (8,1%), Germania (7,3%) e Spagna (5,9%).
Dal confronto regionale il nostro territorio continua ad essere all’ultimo posto per incidenza percentuale dei prodotti esportati (3,5% del totale dell’export regionale) e nei primi sei mesi del 2014 registra con il 3% l’incremento percentuale annuo minore (al pari di Parma, ma davanti a Forlì e Ravenna che registrano un decremento), inferiore alla media emiliano-romagnola (+4,5%) ma superiore a quella nazionale (+1,3%).


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