GIORNALAIO 13.11 2013

Mercoledì, 13 Novembre 2013

giornalaioMaltempo 5 milioni di danni. Camera di commercio, si pensa a Bugli (Cna) per il dopo Maggioli. Ospitalità romagnola? C’è lo studio dell’università di Padova

 

Maltempo, Venere erode le spiagge della riviera. La Provincia vuole lo stato di calamità. C’è anche un morto. “ALMENO cinque milioni di euro di danni, e la stima è per difetto. Ma nel ‘conto’ presentato dal ciclone Venere c’è anche una vittima. Si tratta di Ernesto Tarisconi, 49 anni, morto lunedì sera mentre tornava a casa a Montecerignone dal lavoro. Tarasconi, dipendente dell’agenzia di pompe funebri Sofav di Coriano, è piombato con la sua auto dentro un’enorme pozza d’acqua lungo la strada. E’ uscito dalla vettura, ha iniziato a camminare e all’improvviso è crollato a terra, stroncato da un infarto. A ritrovarlo è stata la moglie. Inutili i tentativi di rianimarlo, compiuti dai sanitari del 118 accorsi sul posto”, ilRestodelCarlino (p.2).

 
Aeradria. “L’elenco degli interrogati è ancora lungo e questa mattina è la volta dell’altro ex vicepresidente della società di gestione del Fellini, Massimo Vannucci. Anche a lui saranno rivolte dal sostituto procuratore titolare dell’indagine varie domande sulle modalità di gestione della società, sulle contestate lettere di patronage, sull’accesso al credito, sulle relazioni con le società collegate e controllate da Aeradria e sull’approvazione dei bilanci. All’incontro sarà presente, ovviamente, anche il legale difensore di Vannucci, Alessandro Catrani, già presente anche nell’audizione avuta davanti alla Guardia di Finanza alcune settimane fa. La posizione di Vannucci, in quanto legale rappresentante di Rdr (Riviera di Rimini) e nel Cda anche di Air, è molto delicata e più complicata di quella di altri componenti del Cda di Aeradria. Vannucci, infatti, deve rispondere anche di bancarotta fraudolenta”, LaVocediRomagna (p.15).
Intanto, dopo le dipartite di Ryan air e WindJet i numeri dell’aeroporto sono in calo. “A pagare dazio sono soprattutto le attività che lavorano molto con il mercato dell'ovest Europa, mentre per ora quello russo, come noto il più importante, sembra resistere: “Scandinavi e olandesi stanno voltando le spalle alla riviera – spiega Stefano Lucciola, titolare della RunaTravel - da quando le difficoltà del Fellini hanno sono diventate di dominio pubblico anche all'estero. In tanti infatti, temendo appunto una chiusura dello scalo riminese, hanno cominciato a guardare verso altri lidi, preferendo alla Romagna altre mete, soprattutto estere, Turchia e Grecia in testa. Il fatto è che, a differenza magari dei russi per i quali non fa molta differenza arrivare a Rimini o Riccione da Bologna o Ancona anziché dal Fellini, si tratta di mercati legati a doppio filo allo scalo di Miramare”. Nel caso della RunaTravel le prenotazioni hanno registrato nel dettaglio un calo del 10-15%”, NuovoQuotidiano (p.3).


Camera di commercio, si inizia a pensare al ‘dopo Maggioli’, in carica alla presidenza dal 1994. “La "svolta" arriverà quando sarà compiuto il percorso che ha preso il via ad ottobre e che domani arriverà ad un passaggio fondamentale con la firma degli accordi per gli apparentamenti da parte delle associazioni di categoria del territorio. Hanno stretto accordi tra loro Cna e Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti rispettivamente per i posti destinati al settore artigianato e commercio. Vi sono poi accordi tra le associazioni del commercio e l'Aia per i seggi destinati al turismo. Uno "snodo", quello degli apparentamenti, che sembra non avere trovato particolari intoppi, così da spianare la strada per una composizione "pacifica" del nuovo consiglio generale e successivamente della giunta camerale e del nuovo presidente. La candidatura che resta la più quotata, a questo proposito, è quella dell'attuale vice presidente Salvatore Bugli, direttore provinciale della Cna”, NQ (p.9).

 
Caso Funelli, la giunta declassa il capo di gabinetto. “Prima ancora che si arrivi al giudizio finale del massimo organo della giustizia contabile, la scelta dell'Amministrazione comunale è stata quella di modificare l'inquadramento del capo di gabinetto, “declassandolo” dalla categoria D (con un trattamento economico di 64mila euro lordi annui) alla C, con decorrenza dall'1 novembre di quest'anno. “Questa modifica – spiega il Comune in una nota - è stata decisa in seguito ai rilievi della Procura della Corte dei Conti e in più generale alla luce del nuovo orientamento della giurisprudenza contabile sull’inquadramento necessario per ricoprire l’incarico di Capo di Gabinetto””, NQ (p.7).
Ultimo punto, il risparmio. Il 14 luglio 2011 il Comune parlava di “un risparmio globale di circa 120.000 euro rispetto ai costi del precedente assetto organizzativo”; e il 24 gennaio 2012 affermava invece che l’istituzione del capo di gabinetto “ha portato attualmente a un risparmio (calcolato su base annua) di 222.174,60 euro rispetto al costo effettivo dell’Ufficio di supporto della precedente amministrazione”. “Fino ad oggi un risparmio di 1.140.000 euro”, dice invece Gnassi nella nota di ieri. Come si vede, i conti non tornano”, LaVoce (p.18).

 
Spiagge, a Roma nascono e muoiono emendamenti alla legge di stabilità per la sdemanializzazione, NQ (p.5), ieri il Pd ha ritirato il suo. “L’emendamento ha come prima firmataria la senatrice Manuela Granaiola. L’unica differenza rispetto alla proposta del Pdl è che non viene previsto il diritto di prelazione agli attuali concessionari nella proroga delle concessioni. In serata però è arrivato il dietrofront: l ’emendamento è stato ritirato. Ma quanto accaduto è stato abbastanza per riaccendere la polemica. Sempre ieri il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato pubblicamente che dietro la vendita delle spiagge “c’è una destra ‘liberista alla matriciana’ che odia così tanto lo Stato che volentieri svenderebbe al privato tutto ciò che è pubblico, demanio, sanità, scuola e persino i monumenti, come Totò con la fontana di Trevi”. Per Rossi è ora che il Pd alzi la voce: perché le spiagge sono di tutti”.


Ospitalità romagnola? Adesso c’è uno studio dell’Università di Padova. “Nel popolo romagnolo alberga una solidarietà sentita ma non sempre spontanea, perché troppo influenzata dagli stereotipi sociali, specie nelle grandi città. In molte di queste persone resta vivo “l’istinto primordiale dell’aiuto, seppur ‘contrastato’ dalla pressione dell’individualismo, in particolare nella piccola comunità”. Questo il profilo disegnato dagli studi del professor Novaga, relativamente all’accoglienza degli stranieri. In ambito lavorativo, poi, la donna romagnola si mostra più empatica dell’uomo verso la collega immigrata, per quanto la vicinanza quotidiana sul posto d’impiego e la conseguente relazione con il collega etnicamente e culturalmente diverso determinino anche nell’uomo una riduzione di atteggiamenti e di stereotipi negativi, assieme a una maggiore comprensione e disponibilità. In ultimo, in riferimento all’integrazione, è stata dimostrata una debole propensione del romagnolo ad integrarsi con lo straniero, pur con qualche differenza fra l’abitante della grande città e quello del piccolo comune, meno legato a visioni stereotipate e pregiudizi. Il dato finale della ricerca parla “soltanto di accoglienza, di convivenza sociale, lavorativa, religiosa, civile, di identità plurali di territorio, di interculturalità e forse neppure di multiculturalismo. Al di là di questa ‘apertura’, siamo per ora ancora lontani da ogni forma di ‘integrazione’, spesso predicata da populisti e progressisti di molte aree sociali che ignorano il vero significato profondo del termine e ciò che esso comporta, ovvero ‘la fusione tra gruppi etnici e razziali’””, LaVoce (p.3).