Il sindaco di Riccione insiste: la Notte Rosa è over, vecchia e al ribasso

Martedì, 11 Agosto 2020

"Della Notte Rose salverei solo i fuochi d'artificio e magari neanche tutti". E' il commento del sindaco di Riccione, Renata Tosi, che a "bocce ferme" vuole ragionare sul futuro del sistema Romagna e non sul passato.

"Prima di tutto ringrazio il prefetto Giuseppe Forlenza, perché ieri ha oggettivamente reso noto il bilancio della settimana della Notte Rosa, in cui si legge che numerosi sono stati gli ambiti di intervento di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto e contenimento del Covid-19. Colgo quindi l'occasione per ringraziare le Forze dell'Ordine, carabinieri e polizia di Stato,  polizia locale e volontari della protezione civile, donne e uomini che hanno lavorato intensamente a tutela della comunità. Vorrei anche ringraziare tutto il personale medico e infermieristico che ha raddoppiato gli sforzi fatti fino ad oggi, rispondendo ottimamente all'onda d'urto della Notte Rosa, basti pensare che nella sola giornata di sabato 8 agosto, sono stati circa 380 gli accessi ai Pronto soccorso di Rimini e Riccione, con 38 ricoveri totali. Un lavoro che ha comportato uno sforzo in più, e che è pesato sulle strutture sanitarie e sul personale già provato da mesi di turni e preoccupazioni dovuti alla pandemia. Ringrazio i miei operatori economici che hanno fatto di tutto per salvaguardare la salute di turisti e dipendenti.

Ma ribadisco - insiste il sindaco di Riccione - la Notte Rosa andava rimandata e anzi va proprio cancellata perché come prodotto, come comunicazione e come richiamo turistico è "over". Vecchia nei contenuti e nella comunicazione. Per Riccione è un richiamo turistico al ribasso, un evento diffuso senza alcuna utilità. Per il brand Riccione, per i nostri standard, tutta l'estate deve un'offerta valida e di alto livello e non così come viene percepita dal pubblico la Notte Rosa, ossia "vado e faccio casino". Questo non serve più a nessuno in Romagna. La riflessione utile a questo punto è solo una, è economica ed è politica. Oggi la Romagna deve decidere di alzare l'asticella ad un alto livello unico e diffuso che va da Ravenna città d'arte, passa per Milano Marittima e giunge a Riccione. A questo livello di prodotto devono posizionarsi tutti i territori romagnoli che non devono essere in competizione ma devono aiutarsi per giungere ad un livello omogeneo di offerta turistica importante. Questa è politica di sistema. Un sistema al rialzo, non al ribasso. E da Ravenna oggi più che mai parte quel sistema Romagna, dall'Ausl a Romagna Acque e l'Agenzia mobilità. Allora benissimo pensiamo a fare sistema Romagna anche fattivamente sul Corridoio Adriatico, un sistema di collegamento di costa che sfrutti la rete ferroviaria, che colleghi i luoghi messi a sistema. Non siamo solo contrari alla Notte Rosa, che oramai è uno scatolone privo di contenuti, né siamo profondamente contrariati, perché anche solo come messaggio di comunicazione è sbagliato: non si esaurisce tutto in una notte o in una settimana, l'estate deve essere quel prodotto turistico da va dalla Pasqua a Natale.