La Sensoli disgiunta e la Sarti rediviva: lo strano mondo a 5 stelle

Giovedì, 12 Dicembre 2019

Il mondo a 5 Stelle riserva sempre molte sorprese. Prendiamo ad esempio il comunicato diffuso l’altro ieri a proposito dell’assemblea pubblica del Meetup Grilli Pensanti di Rimini. A parte la strana richiesta che lo precede – “Ne chiediamo la pubblicazione a solo nome del Meetup” – e che fa domandare da chi si debbano distinguere, la cosa interessante è il contenuto. I Grilli Pensanti di Rimini hanno discusso della decisione di Raffaella Sensoli di non ripresentarsi alle elezioni regionali. La consigliera uscente non è d’accordo con la scelta di presentarsi da soli, che secondo lei finirà per avvantaggiare il centrodestra a trazione leghista, e per questa ragione userà il voto disgiunto: voto di lista al M5S e voto per Stefano Bonaccini presidente. Raffaella Sensoli ne ha parlato per la prima volta proprio in un’intervista a BuongiornoRimini.

I Grilli Pensanti, che davano per scontato la continuità del suo impegno, definito addirittura “eccelso”, precisano “Abbiamo comunque ascoltato ed accettato le sue motivazioni”. E ancora, “Pur rinnovando la nostra stima nei suoi confronti e considerando che un voto disgiunto è lecito e democratico nella legge elettorale regionale, dobbiamo dissentire con la sua indicazione di voto”. Sembra quasi che il commento all’incontro debba servire soprattutto a ribadire la condivisione di un metodo democratico e di una pacatezza delle discussioni che certamente si discosta dal rimando duro e puro alla disciplina di Movimento, cui abbiamo assistito invece spesso nel passato. Quale ne sia la ragione, prima di arrivare a dire che non sono d’accordo con il voto disgiunto, i Grilli Pensanti hanno disseminato in ogni riga attestati di stima per Raffaella Sensoli. Sei brava, ma non sei in linea, quindi non ti seguiamo. Conclusione: “Il nostro Meetup è per una campagna elettorale PRO M5S e per il candidato Presidente che nei giorni prossimi uscirà sulla piattaforma Rousseau”. 

E qui comincia il non detto: c’è stata una votazione e l’unica a sostenere il voto disgiunto è stata la Sensoli? Se non c’è stata una votazione a maggioranza, come fanno i Grilli Pensanti a dichiarare che tutti loro (tutti meno una, in ogni caso) sono per il voto alla lista e al candidato presidente targato M5S?

Il giorno dopo l’assemblea del Meetup, Raffaella Sensoli ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una frase di Virginia Woolf: “Continuerò ad azzardare, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, rifiutando di lasciarmi incasellare e stereotipare. Ciò che conta è liberare il proprio io: lasciare che trovi le sue dimensioni, che non abbia vincoli”. Viene da pensare che la discussione di lunedì sera sia stata tutt’altro che mielosa, come i Grilli Pensanti hanno voluto far credere.

Le cronache dal mondo a 5 Stelle riservano un’altra sorpresa. Venerdì sera in un hotel della città ci sarà una cena di Natale dei Grilli Pensanti con la partecipazione dei portavoce (che sarebbero gli eletti nelle istituzioni). Ci sarà la Sensoli, ci sarà il senatore Croatti, ci sarà il sindaco di Cattolica Mariano Gennari. Ci sarà anche il senatore Gianluigi Paragone, reduce da un voto contro la proposta del governo sul Mes. I Grilli Pensanti di Rimini si riconoscono quindi nella fronda interna, filo leghista, propugnata da Paragone? Ma non è la sorpresa più grossa. Fra i portavoce presenti ci sarà anche la deputata Giulia Sarti. Ma non era autosospesa? Non era sotto giudizio dai probiviri? Non è la stessa che Di Maio avrebbe voluto cacciare dal Movimento in un batter d’occhio? Le ultime notizie su Giulia Sarti risalgono al marzo scorso, quando emersero sui giornali altri particolari poco edificanti sui rapporti fra lei, l’ex fidanzato e il Movimento. La Sarti si dimise da presidente della Commissione Giustizia. Fu detto che la sua posizione sarebbe stata esaminata dai probiviri. Da allora, silenzio. Si sono finalmente pronunciati? Cosa hanno deciso? Un Movimento che ha fatto della trasparenza un suo cavallo di battaglia non dovrebbe forse spiegarlo nel momento in cui il nome della portavoce Giulia Sarti torna ad apparire sotto il simbolo del 5 Stelle?