Fiera delle armi, esposto al garante per l’infanzia

Mercoledì, 13 Febbraio 2019

(Rimini) Ventiquattro associazioni guidate dalla Papa Giovanni hanno presentato un esposto al garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, e ai garanti delle Regioni Veneto ed Emilia Romagna. La richiesta all’autorità è quella di “effettuare gli opportuni accertamenti per valutare eventuali situazioni lesive dello sviluppo psichico o morale dei minori rispetto all’accesso a ‘Hit Show Outdoor Passion’” definita dalle associazioni “fiera delle armi”. Le associazioni firmatarie sono: Aagesci zona di Rimini, Anpi provinciale e comunale Rimini, Arci provinciale, Arci, Comunità Papa Giovanni xxiii, Associazione di volontariato Madonna della carità, Associazione Margaret Rimini, Associazione nuova agorà Riccione, Pacha mama, Vite in transito, Avvocato di strada, Caritas diocesana, Cgil, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Educaid, Grotta rossa, Istituto di scienze dell’ uomo, Libera, Libertà e giustizia, Masci, Movimento dei focolari, Operazione colomba apg xxiii, Terre solidali soc. cooperativa.

Sabato scorso una delegazione delle associazioni ha visitato ‘HitT Show’ a Vicenza, constatando che “le dichiarazioni di Italian Exhibition Group del 7 febbraio scorso sono in gran parte smentite dai fatti”. Le associazioni ri riferiscono a quando i vertici fieristici hanno dichiarato alla stampa: “Sfugge innanzitutto il motivo per cui, nonostante i ripetuti chiarimenti ed i numerosi comunicati emessi anche nei giorni scorsi a favore degli stakeholders della manifestazione e ripresi anche dalla stampa locale, continuiate a chiamare ‘fiera delle armi’ HIT Show Outdoor Passion che è invece una manifestazione internazionale dedicata agli appassionati di caccia, di tiro sportivo e outdoor con ampie aree dedicate a proposte di abbigliamento e del turismo venatorio”.
Quello che la delegazione ha visto “è stata un’esposizione indistinta di armi di tutti i tipi, senza differenziazione fra le diverse tipologie di utilizzo, come se fossero tutte uguali: fucili da caccia grossa e armi per tiro sportivo, pistole da difesa personale e “armi” da softair, fucili a pompa per corpi di polizia e repliche di armi antiche, snipers per tiratori scelti e armi giocattolo, semiautomatici per forze speciali e armi da guerra “da collezione”, ecc. La delegazione ha raccolto diversi dépliant dagli stand fieristici, dai fucili a pompa “primo modello della nuova linea denominata Professional, per identificare chiaramente prodotti destinati a un uso specifico da parte di professionisti, in questo caso militari e forze dell’ordine” a pistole semiautomatiche, “concepite come arma per uso militare” e diversi altri modelli di armi tra stand di abbigliamento, attrezzature per l’outdoor e proposte di safari e caccia in paesi esteri. Molti i bambini attratti e incuriositi da tutte queste armi, trattate alla stregua di giocattoli, come documentano le numerose foto scattate. Ad alcuni membri della delegazione è stato proposto un viaggio di formazione in Polonia, per imparare a sparare anche senza porto d’armi, per poi poter partire per una qualche missione all’estero”.

La convinzione che “in mancanza di un preciso codice di autoregolamentazione, la fiera ‘Hit Show’ si configuri come un’operazione di tipo ideologico per promuovere la diffusione delle armi e sostenere le politiche che la facilitano, sembra fondata. Rafforza questa valutazione la visita a HIT Show del ministro degli interni che, imbracciando armi da fuoco, ha annunciato che la nuova legge sulla legittima difesa sarà approvata a marzo. E' giusto che una così alta carica istituzionale incentivi le pulsioni di “difesa fai da te” da parte dei cittadini invece di assicurare che la difesa dei cittadini sia esercitata dagli organi preposti e informare correttamente la popolazione riguardo alla minaccia che le armi, anche quelle legalmente detenute da privati, rappresentano per la sicurezza e l’incolumità di tutti?”.
Le associazioni ribadiscono poi che, “nonostante l’impegno assunto con l’approvazione dell’ OdG del 17 gennaio scorso dai rappresentanti del Comune di Rimini, che è il maggiore azionista della società che organizza il salone fieristico (Ieg), a tutt’oggi ci sia un’assenza di risposte”.