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Voucher, Confcommercio: discriminante limitare uso a strutture ricettive

Lunedì, 30 Luglio 2018

(Rimini) “Abbiamo appreso con preoccupazione l’intenzione del governo di limitare l’utilizzo dei voucher nel turismo alle sole strutture ricettive e non più alle aziende del settore che applicano il contratto collettivo – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini -. La sua reintroduzione, da noi fortemente auspicata, negherebbe invece alle aziende del settore la possibilità di avere a disposizione uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali. Prestazioni frequenti nelle aziende a vocazione turistica: non solo alberghi, ma anche ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari e tutti i pubblici esercizi che devono rispondere ad una domanda di lavoro caratterizzata da alta flessibilità e stagionalità, come accade sul nostro territorio.
Una miopia di vedute sul settore turistico che il nostro territorio pagherebbe in maniera pesante. Le nostre aziende turistiche, in cui il lavoro è più che altrove legato alla stagionalità e al congressuale, necessitano di maggiore flessibilità. Se ci si aggiunge la tendenza imperante a dare vantaggi al settore agricolo, una parte del mercato turistico rischia una grave e ulteriore penalizzazione. Se tutto ciò fosse confermato e dunque i voucher fossero validi solo in agricoltura e, per il turismo, solo per le strutture ricettive, si creerebbe una situazione paradossale, incomprensibile nella logica e discriminante negli effetti.
Negare la possibilità di accesso a questo strumento di lavoro all’intero settore dei pubblici esercizi per il timore di abusi è ingiusto. Come Confcommercio auspichiamo che l’utilizzo sia garantito a tutti a fronte di controlli puntuali e sanzioni severe”.


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