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Coldiretti difende le cene nei campi: agricoltori imprenditori nel rispetto della legge

Giovedì, 26 Luglio 2018

(Rimini) Agricoltori e allevatori ma anche artefici della parte bella del paesaggio e custodi dell’ambiente, di quella biodiversità che è la prima ricchezza di un territorio, e anche coattori importanti della valorizzazione turistica del territorio stesso. Questo il ruolo plurimo che le aziende agricole e agrituristiche rivestono e rivendicano con onore perché quel ruolo, che peraltro fa bene a tutta l’economia locale, quindi non solo a quella agricola, i nostri imprenditori agricoli se lo sono sudato e continuano a sudarselo.
“Negli anni – commenta il Presidente Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli – l’agricoltura si è evoluta e l’ha fatto lottando con fatica, l’ha fatto per restare al passo coi tempi, ma anche per anticipare i tempi garantendo all’economia tutta nuove prospettive e traiettorie di futuro, cosa che si traduce materialmente in maggiori possibilità reddituali nel pieno rispetto di norme e dell’ambiente, e questo non solo per i ‘contadini’ bensì per tutti i player dell’economia turistica al quale l’agricoltura stessa garantisce oggi ulteriore visibilità a livello nazionale ed internazionale”. Questo è stato possibile proprio grazie al forte e lungimirante impegno di Coldiretti che nella solitudine quasi totale, nei primi anni ’80, si è battuta per ottenere quella Legge di Orientamento che, di fatto, ha trasformato e dato nuova vita all’agricoltura italiana, oggi vanto del Paese, protagonista nel mondo con dati da primato sulle esportazioni e volano di quell’accoglienza turistica di qualità che tutti ci invidiano insieme alle nostre produzioni made in Italy (che tutti ci copiano, commettendo, in questo caso, effettivamente reati legati all’agropirateria… ma questa è un’altra storia…!). Ebbene, tenendo come punto fermo l’entrata in vigore della Legge di Orientamento e la successiva apertura alla ‘multifunzionalità agricola’, è chiaro ormai a (quasi) tutti che l’agricoltura non è più quella di una volta, quella che al massimo poteva trasformare l’uva in vino, il latte in formaggio e le olive in olio… fare agricoltura oggi vuole dire fare impresa, con tutti i rischi e i carichi burocratici del caso.

“Con la loro crescita costante, soprattutto qualitativa, imprese agricole e agriturismi – operando nel pieno rispetto di un quadro normativo ben strutturato, preciso e definito, tale da riconoscere loro un’identità ed un ruolo che supera la produzione primaria prevedendo peraltro specifici controlli da parte di innumerevoli soggetti deputati a tali funzioni sia sul piano fiscale ed amministrativo che lavorativo ed igienico sanitario – commenta il Direttore Coldiretti Rimini Anacleto Malara – non solo continuano ad occuparsi della salvaguardia del territorio, in particolare di quel territorio di collina e montagna notoriamente e idrogeologicamente più fragile e a rischio spopolamento, ma danno un impulso fondamentale alla valorizzazione delle produzioni agricole locali e della campagna contadina, assicurando, al contempo, anche un contributo importante e riconosciuto all’offerta turistica del territorio”.
“Offerte e animazione agrituristica, è bene ricordarlo – conclude il Presidente Coldiretti Rimini Salvioli - sono uno dei biglietti da visita dell’eccellenza turistica del nostro territorio, eccellenza che, per fortuna, è ampia perché formata da tanti tasselli e che non contempla dunque solamente riviera, spiaggia, alberghi e ristoranti. Se vogliamo, quindi, continuare ad essere ‘turisticamente appetibili’ e, anzi, alzare ancora l’asticella della nostra eccellenza, è auspicabile ragionare in ottica di sistema e non per compartimenti stagni, magari puntando forte su pacchetti turistici integrati, dal mare alla collina”.


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