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Economia, rallenta il calo delle imprese attive a Rimini

Giovedì, 26 Luglio 2018

(Rimini) Prosegue il miglioramento della dinamica demografica delle imprese della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, secondo i dati Infocamere-Movimprese sulla natalità e mortalità delle imprese nel secondo trimestre 2018, elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio della Romagna, che confermano il rallentamento del calo delle imprese attive. Crescono, inoltre, le imprese attive nel settore dell'alloggio e ristorazione, nei servizi finanziari ed informatici, nelle attività professionali e nei servizi alle imprese e alle persone. Continua l'aumento del numero delle società di capitale.

Secondo i dati diffusi da Movimprese – Infocamere, al 30 giugno 2018 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 99.767 localizzazioni registrate (sedi e unità locali), di cui 88.669 attive; le imprese registrate (sedi) ammontano a 81.966, di cui 71.470 attive. L'imprenditorialità si conferma diffusa: 98 imprese attive ogni 1.000 abitanti (91 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel periodo aprile-giugno 2018 nell'aggregato Romagna si sono verificate 1.182 iscrizioni e 858 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio) per un saldo di +324 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta positivo, attestandosi al +0,40%, in linea col dato regionale (+0,45%) e di poco inferiore a quello nazionale (+0,51%).
Nel confronto con il 2017 si riscontra un lieve calo delle imprese attive pari allo 0,4% (-0,2% escludendo il settore agricolo), uguale alla variazione negativa regionale, mentre una sostanziale stabilità caratterizza l'Italia (+0,1%). Si assiste, comunque, al rallentamento della flessione delle imprese attive; le relative diminuzioni annue risultano infatti inferiori all'1%, sia alla fine del 1° semestre 2018 sia al termine dello stesso periodo del 2017 (-0,7%) e del 2016 (-0,4%), a differenza delle rispettive flessioni intercorse tra il 2013 e il 2015 (tra l'1% e il 2%). La dinamica è confermata anche a livello di iscrizioni e cessazioni, con un indice di natalità trimestrale (14,4 iscrizioni per mille imprese registrate) simile al dato regionale (14,3), anche se inferiore a quello nazionale (15,2).
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (24,0% sul totale delle imprese attive), in calo annuo dell'1,0%, Costruzioni (14,6%), anch'esso in calo dell'1,0%, Agricoltura (12,7%), in flessione dell'1,6%, Industria manifatturiera (8,6%), in flessione dell'1,1%, e Attività immobiliari (7,7%), in diminuzione dello 0,3%; in crescita, invece, le attività di Alloggio e ristorazione (10,5% sul totale), +0,4%, le Altre attività di servizi (prevalentemente servizi alle persone: 4,6%), +0,9%, le Attività professionali e tecniche (3,4%), +1,7%, i Servizi alle imprese (2,8%), +5,0%, i Servizi finanziari (2,0%), +2,9%, e quelli informatici (1,9%), +4,2%.
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive sono imprese individuali (55,8%), cui seguono le società di persone (23,6%) e le società di capitale (18,4%), quest'ultima unica forma giuridica in aumento (+3,3%).

"La dinamica demografica delle imprese reagisce al contesto generale in modo lento, anche nella fase di crescita. L'analisi dei dati del secondo trimestre, pertanto, consegna un quadro confortante, in progressivo miglioramento e conferma ancora una volta la caratterizzazione dinamica e articolata del nostro territorio orientato, seppure lentamente a una sempre maggiore strutturazione, come dimostra anche il costante aumento delle società di capitale. - Commenta Fabrizio Moretti, Presidente della Camera di commercio della Romagna - Per consolidare questi risultati è ancora più necessario l'impegno della Camera di commercio con iniziative che mirino a migliorare sia il contesto territoriale in cui le imprese operano, sia le caratteristiche del sistema imprenditoriale stesso. In questa direzione vanno le iniziative finalizzate a sostenere l'innovazione digitale nelle imprese, fattore determinante e ormai imprescindibile per la competitività e lo sviluppo del sistema imprenditoriale, come il bando "Vaucher Digitali I4.0". Forte è l'impegno anche per le giovani generazioni, per sviluppare un'"educazione" alla cultura di impresa, attraverso il sostegno concreto a percorsi di alternanza scuola-lavoro, con un bando ad hoc che uscirà a breve e ricercando un dialogo continuo tra istituzioni, mondo della scuola e dell'impresa."

In provincia di Rimini al 30 giugno 2018 si contano 48.880 localizzazioni registrate (sedi e unità locali), di cui 43.329 attive; le imprese registrate (sedi) ammontano a 39.608, di cui 34.405 attive. L'imprenditorialità si conferma diffusa: 102 imprese attive ogni 1.000 abitanti (91 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel secondo trimestre del 2018 si sono verificate 625 iscrizioni e 404 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio) per un saldo di +221 unità; +0,56% è il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate, dato migliore del corrispettivo regionale (+0,45%) e in linea con quello nazionale (+0,51%).
Nel confronto con il 2017 si riscontra una stabilità delle imprese attive (+0,1% al netto del settore agricolo), in controtendenza alla dinamica regionale (-0,4%) e in sintonia con il dato nazionale (+0,1%). Positiva risulta tale stabilità, che si era verificata anche nello stesso periodo del 2016, dopo anni caratterizzati da diminuzioni continue.
Con riferimento ai principali settori economici si ritrovano, nell'ordine, il Commercio (26,0% sul totale), in calo annuo dello 0,5%, le Costruzioni (14,1%), in flessione dello 0,9%, le attività di Alloggio e ristorazione (13,8%), sostanzialmente stabili (+0,2%), il Manifatturiero (7,5%), con un -1,5%, e l'Agricoltura (7,3%), con un -1,6%; sono in crescita, invece, le Attività immobiliari (+0,9%) che pesano per il 9,4% del totale delle imprese attive provinciali.
Riguardo alla natura giuridica, più della metà delle imprese attive sono imprese individuali (53,3%), cui seguono le società di persone (25,4%) e le società di capitale (19,4%), quest'ultima unica forma giuridica in aumento (+3,7%).


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