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Stupri Miramare, Morrone con l’“amaro in bocca”: abolire rito abbreviato per violenze e omicidi

Giovedì, 08 Febbraio 2018

(Rimini) “Una sentenza che lascia l’amaro in bocca”, così commenta il candidato romagnolo della Lega Jacopo Morrone, alla notizia dei nove anni e otto mesi di carcere stabiliti dal tribunale dei minori dell'Emilia-Romagna ha condannato per i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni e il 16enne nigeriano accusati di violenza sessuale per gli episodi avvenuti lo scorso agosto a Rimini. Un tribunalche per il leghista è stato “troppo indulgente rispetto alla gravità dei reati commessi”. I minorenni protagonisti dello stupro di una turista polacca nel capoluogo riminese, hanno potuto usufruire dello sconto di pena dettato dalla formula del rito abbreviato, “una possibilità che per determinati reati, come lo stupro e l’omicidio, dovrebbe essere abolita e che la Lega ha tradotto in proposta di legge”. Il testo, promosso dal leghista Nicola Molteni e approvato lo scorso novembre alla Camera dei Deputati “riforma il giudizio abbreviato, eliminando la possibilità di accedere a sconti di pena per gli autori di alcuni reati gravi, come lo stupro e l’omicidio – attacca Morrone – e sarebbe questo il caso perché 9 anni sono sempre troppo pochi per queste ‘bestie’. Il disegno di legge della Lega mira a ridare dignità alle vittime di reati efferati come lo stupro e che hanno subito l’immenso dolore di un crimine violento. Un progetto che riprenderemo in mano per tradurlo in norma esecutiva una volta al Governo – conclude il candidato romagnolo del Carroccio - perché deve essere chiaro che non possono esserci sconti e scorciatoie per assassini e stupratori”.


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