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Sanità, la Lega attacca: 1,3mln per curare clandestini

Martedì, 16 Gennaio 2018

(Rimini) “L’Asl Romagna, nel 2016, ha sostenuto costi pari a 1.313.238 euro per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni urgenti o comunque essenziali ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno”. Lo sostiere il segretario per la Romagna della Lega, Jacopo Morrone, tornando sull’agomento. Il dato arriva dalla Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, e testimonia un “incremento di spesa rispetto al 2015 archiviatosi, per l’Asl unica, con 1.266.960 di euro”.
Per Morrone, “innanzitutto è bene precisare che si tratta di spese per curare veri e propri clandestini, stranieri che non sono ospitati nelle strutture di accoglienza regionali e che quindi non rientrano nei programmi CAS e Sprar. Sono costi aggiuntivi, spese di cui la Regione Emilia Romagna si fa carico per erogare prestazioni sanitarie gratuite a immigrati irregolari, presenti sul territorio nazionale per le ragioni più disparate. I servizi comprendono ricoveri, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso, sia presso le strutture pubbliche che presso le strutture private accreditate e farmaci a erogazione ospedaliera.”
“Ai sensi dell’art. 35 comma 3 del D.lgs 286/98, gli stranieri irregolari, senza permesso di soggiorno, che si trovano in Italia per qualsiasi ragione, hanno diritto ad essere presi in carico e curati dall’Ausl di riferimento aggiunge lo stesso decreto dispone che il finanziamento delle prestazioni sanitarie ‘riservate’ agli immigrati irregolari, sia a carico del Ministero dell’Interno. Questo significa che il Viminale, per legge, dovrebbe rimborsare ad ogni Ausl della Regione Emilia Romagna l’importo dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno. Peccato che questo avvenga solo in minima parte e che i tempi di recupero dei crediti vantati siano biblici”. Sempre secondo i dati diffusi dalla Giunta Bonaccini, infatti, a fronte di una spesa di 1.313.238 € per l‘annualità 2016, il Ministero dell’Interno avrebbe rimborsato all’Asl unica di Romagna un importo pari a 439.430 € (circa 1/3 del totale). “Le ragioni dell’insolvenza o dei ritardi del Viminale sono le più disparate ma il risultato non cambia. Il nostro sistema sanitario continua a spendere milioni di euro non solo per chi ‘vanta’ la condizione di ‘migrante – richiedente asilo’, ma anche per chi a tutti gli effetti è un clandestino. Mentre i nostri cittadini pagano le tasse e i ticket, ci sono persone - clandestini, migranti e presunti profughi - che per le ragioni più assurde godono di esenzioni e privilegi da primi della classe”.


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