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Ordinanza anti lucciole, primo cliente denunciato

Mercoledì, 13 Dicembre 2017

(Rimini) E’ un giovane residente in provincia di Rimini il primo denunciato a seguito dell’entrata in vigore dell’ordinanza contingibile e urgente emessa dal Comune di Rimini a contrasto dello sfruttamento della prostituzione. A due giorni dall’applicazione del provvedimento infatti, ieri sera una pattuglia in borghese della Polizia Municipale di Rimini dedicata al controllo - in servizio insieme ad altre due pattuglie in divisa e in coordinamento con le Forze dell’Ordine - ha sorpreso il giovane, un cittadino di origine ucraina, mentre contrattava e poi consumava una prestazione sessuale a pagamento con una prostituta, una donna di 35 anni di origine albanese. Gli agenti hanno seguito l’uomo dopo che aveva fatto salire sulla sua auto la donna, incontrata in viale Principe di Piemonte. I due si sono appartati in auto in un vicolo non molto distante e poco dopo sono intervenuti gli agenti. La donna ha confermato l’avvenuta contrattazione della prestazione e per il giovane ucraino è scattata la denuncia ai sensi dell’art. 650 del Codice Penale, che prevede l'arresto fino a tre mesi o l'ammenda fino a 206 euro.
“E’ il primo atto concreto a soli due giorni da un’ordinanza che punta a colpire lo sfruttamento della prostituzione su strada, un fenomeno difficile da sradicare soprattutto in considerazione delle note lacune normative – sottolinea l’assessore alla Polizia Municipale Jamil Sadegholvaad – Abbiamo messo in campo questo nuovo strumento, sulla scia di provvedimenti adottati da altri Comuni e consapevoli delle difficoltà, perché non vogliamo lasciare nulla di intentato nella lotta a questa piaga odiosa. Questa prima denuncia è solo l’inizio di un’attività di controllo attento e costante che la nostra Municipale porterà avanti in collaborazione con le Forze dell’ordine del territorio nei prossimi mesi”.
Si ricorda che l’ordinanza contingibile e urgente fa divieto a chiunque di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco a chiedere o accettare prestazioni sessuali a pagamento. Il divieto ha validità su una serie di zone del territorio comunale dove il fenomeno si manifesta con una maggiore recrudescenza, che l’ordinanza individua in Viale Regina Elena, Viale Regina Margherita, Viale Principe di Piemonte, Via Cavalieri di Vittorio Veneto, Via Losanna, Via Guglielmo Marconi, Via Novara, Via Macanno, Via Casalecchio, Via Fantoni, Via Emilia Vecchia, Via XIII settembre, Viale Matteotti, Via dei Mille, Via Tolemaide; su tutta la Strada Statale ”S.S. 16” - compresa tra il confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina e il Comune di Riccione; in Piazzale Cesare Battisti, Via Savonarola, Via Mameli, Via Ravegnani, Via Graziani, Via Dardanelli, Piazzale Carso, Via Principe Amedeo; Via Varisco, in Viale Eritrea, nonché nelle aree adiacenti e in prossimità degli incroci con le stesse vie elencate. L’ordinanza dispone anche che qualunque fatto o atto ritenuto rilevante ai fini fiscali, riscontrato nell’ambito dell’attività di controllo e di accertamento sia portato a conoscenza all’Agenzia delle Entrate, nonché al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini.


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