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Economia, Maggioli: Siamo alla svolta

Martedì, 10 Ottobre 2017

(Rimini) Diversi segnali di positività che confermano la tendenza di crescita riscontrata anche a livello nazionale, ma che consigliano di non diminuire la concentrazione sugli obiettivi di sviluppo. E’ il dato dell’indagine congiunturale sul primo semestre 2017 diffuso oggi da Confindustria Romagna.

Nel consuntivo riminese del primo semestre il fatturato totale segna un +1% (+4,8% fatturato interno e - 1% fatturato estero). La produzione è al +0,6%, l’occupazione al +7,1%. La spesa degli investimenti rispetto al 2016 cresce del 28,1%.
Per le previsioni la produzione è in aumento per il 48,4% del campione e stazionaria per il 45,2%, gli ordini sono stazionari per il 47,7% degli imprenditori, l’occupazione è stazionaria per il 73,1% del campione. La percentuale del campione che non prevede investimenti è del 4,4%, in calo rispetto al dato previsionale 2016.

In area vasta il consuntivo del primo semestre rileva un +6,2% del fatturato totale, un +2,9% della produzione e un +6,1% dell’occupazione. Gli investimenti segnano un +4,3%. Nelle previsioni la produzione viene vista stazionaria dal 47,2% delle imprese e in crescita dal 43,3%, gli ordini stazionari per il 51% degli imprenditori, e in aumento per il 42,1% del campione. Per gli investimenti solo il 9,2% dichiara di non prevederli in netta diminuzione con la percentuale dello scorso anno.

“Sia in area vasta sia provinciale la situazione si sta consolidando con prospettive di un secondo semestre in crescita e investimenti in positivo – spiega il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli – Notiamo una svolta, sebbene con una certa cautela, che dimostra che il nostro tessuto imprenditoriale è fatto di aziende attive. Presentiamo questa analisi in concomitanza con il primo anno di Confindustria Romagna festeggiato il primo di ottobre. Un anno in cui abbiamo visto il nostro tessuto imprenditoriale crescere e diventare sempre più rappresentativo ed espressione delle peculiarità della Romagna”.

Purtroppo, prosegue Maggioli, “siamo costretti a lavorare con una burocrazia ancora troppo ingessata e una pressione fiscale soffocante. Le imprese hanno bisogno di semplificazione.
Sul territorio riminese riscontriamo segnali di dinamismo (diversi cantieri all’attivo, il rifacimento del Galli e del Fulgor, l’attenzione a una nuova immagine di turismo culturale). Ma dobbiamo essere ancora più attrattivi: servono politiche che facilitino investimenti sia da parte delle aziende già presenti sia da parte di nuovi gruppi. Il concretizzarsi di vari progetti di insediamento richiesti da alcune aziende e fermi da anni, in particolare nell’area di Rimini Nord, proprio a causa di una burocrazia ingessata, potrebbe essere un'opportunità per la crescita dell’occupazione".

Il territorio “conta importanti infrastrutture, come la fiera di Rimini, l’aeroporto Fellini, i palacongressi di Rimini e Riccione, solo per citarne alcune. Per essere più attrattivi occorre impegnarsi per un loro ulteriore potenziamento indirizzato alla crescita del territorio e della sua economia”.
Ieg “continua a essere esempio di fusione vincente e strategica grazie all’accordo con Vicenza. I numeri in crescita, le manifestazioni di alto livello, il piano per una prossima quotazione in borsa, contribuiscono a dimostrarlo. Oggi Ieg è al secondo posto tra le fiere italiane per volume di fatturato e al primo posto per manifestazioni organizzate direttamente e redditività del business, grazie ad una gestione lungimirante e di visione mondiale.
In un panorama generale in cui la difficoltà delle compagnie aeree riempie l’attualità, un sentimento di preoccupazione è comprensibile. Ci auguriamo che l’aeroporto Fellini possa continuare e svolgere il ruolo attrattivo di carattere internazionale a cui non possiamo più rinunciare. Vogliamo essere ottimisti confermando un clima di fiducia nei confronti di AiRiminum con l’auspicio che si possa operare in un’ottica di sinergie fra il territorio e lo stesso scalo”.

La solidità dell’economia, inoltre, “non può esistere senza un sistema credito in buona salute. Ribadiamo che Banca Carim rappresenta l'istituto di riferimento del territorio. La recente conferma ufficiale del passaggio di proprietà a Cariparma – Credit Agricolè, ci porta ad augurarci che la situazione di stallo che abbiamo vissuto sia finalmente superata. Occorre potere ricominciare in tempi rapidi perché le nostre imprese hanno bisogno di riferimenti del credito importanti per competere innovandosi e internazionalizzandosi. Auspichiamo che vengano garantiti i diritti di tutti gli attori coinvolti e che non si perda l’importante valore aggiunto dato in questi anni dalla Fondazione Cassa di Risparmio per la crescita sociale e culturale del territorio. Da parte nostra diamo a Cariparma – Credit Agricolè la piena disponibilità a un confronto e a una collaborazione che coinvolga le forze del territorio, sia pubbliche che private, affinché si possa ripartire per una nuova stagione di crescita”.

Maggioli torna anche sull’università. “Le notizie su eventuali riduzioni di quote di partecipazioni o di dismissioni da parte di soci e alcuni enti pubblici di UniRimini non possono lasciare indifferenti. Un territorio che vuole essere competitivo necessita di un sistema universitario efficiente perché per la crescita non può che passare dalla formazione dei giovani che sono il nostro futuro. Per questo Confindustria Romagna, socio fondatore di UniRimini, continuerà a dare il completo sostegno riconoscendo pienamente il valore del polo universitario riminese e ci auguriamo che al Gruppo Maggioli e al Gruppo Sgr che già hanno dato il loro contributo, si aggiungano altre imprese”.


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