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Parco del mare, Renzi: Una colata di cemento

Mercoledì, 20 Settembre 2017

(Rimini) A distanza di due anni dalla presentazione delle 155 manifestazioni di interesse per il Parco del Mare, i cittadini “sono ancora all’oscuro di quello che sarà il futuro del lungomare di Rimini”. Lo sostiene in consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, coadiuvato dall’architetto Taron Mussoni. Renzi rende noto oggi quanto appreso accedendo, “dopo tanti mesi” di richieste insistenti, agli atti.

“Ritengo, perciò, opportuno informare pubblicamente e fare una buona volta trasparenza su quello che si nasconde dietro il nome Parco del Mare. E’ da oltre un anno che denunciamo il progetto del sindaco Gnassi di vendere letteralmente il suolo pubblico del lungomare ai privati. Ora con la presa visione delle manifestazioni di interesse, posso confermare che avevamo ragione. Lo dimostrano i numeri : 5.700 mq. di residenziale, 4.686 mq. di ristoranti e bar, 1.416 mq. di servizi agli alberghi, 1.000 mq. di negozi. Questo solo nel 1° tratto dal Grand Hotel a Piazzale Kennedy, senza considerare l’eliminazione di 164 posti auto attualmente presenti sul lungomare”.

Per Renzi “è evidente il consumo di suolo pubblico e la vera e propria cementificazione del lungomare alla faccia del “ritornello” della rigenerazione urbana, della riqualificazione ambientale, del verde, del sea-welness, della resilienza, delle vocazione identitarie del Parco del Mare, che invece diventerà il Parco del Cemento”. Infatti, “le manifestazioni di interesse accolte dalla amministrazione comunale come “strategiche” ed “adattabili” prevedono solamente nel tratto di lungomare Grand Hotel-Piazzale Kennedy, 12.800 mq. di nuova edificazione per un totale di 38.000 metri cubi di cemento senza dimenticare le dune artificiali di cemento armato alte 4 metri e ognuna con un fronte che va dai 65 m. ai 120 m.. Il risultato sarà un indice edificatorio pari allo 0,22 mq./mq superiore al limite dello 0,12 mq./mq imposto dal Comune, considerando le reali superfici interessate e non quelle calcolate per convenienza dall’Amministrazione”.

Il Comune, “in questo modo, incasserebbe dalla vendita dei diritti di superficie del lungomare ai privati quasi 16 milioni di euro da sommare ai circa 25 milioni di euro dei costi di costruzione sempre a carico dei privati. Il Comune introiterebbe così una enorme somma di denaro per la realizzazione del lungomare che graverà esclusivamente sui privati. La conseguenza sarà un lungomare in cui la superficie pubblica sarà ricoperta da migliaia di metri cubi di cemento e totalmente nelle mani degli interessi privati con un grande aumento delle attività, senza un numero adeguato di parcheggi pubblici a scapito della accessibilità del lungomare e delle attività stesse”.


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