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Dal Brasile a Montecolombo sulle tracce degli avi

Domenica, 23 Luglio 2017

Da San Paolo del Brasile a Montecolombo, alla ricerca delle proprie origini. Strana e curiosa storia di mezz’estate che oscilla fra le colline riminesi e le sponde brasiliane dell’Atlantico. Nel 1896 Giovanni Battista Genghini, contadino in quel di Montecolombo, lasciò il paese natio e le proprie terre per imbarcarsi alla volta del Brasile. Non era propriamente un giovanotto alla ricerca di avventura. Aveva 49 anni, una moglie, Maria Antonia Bellini, più giovane di tre anni, originaria di Trarivi, e una nidiata di cinque figli. La più grande, Maria, aveva già 23 anni e non seguì la famiglia in Brasile. Partirono invece Raimondo Secondo, 13 anni, Antonio, 10 anni, Ernesta, 7 anni, e la piccola Giuseppina di appena due anni. Salparono da Genova nel febbraio del 1896 (non si conosce il giorno preciso) a bordo del piroscafo Matteo Bruzzo e arrivarono a Rio De Janeiro il 21 marzo 1896.

Giovanni Battista Genghini era il bisnonno di Luiz Antonio Genghini, 65 anni, docente all’Università Paulista, che con sua moglie Edna è arrivaoi fino a Rimini per andare negli uffici del comune di Montescudo- Montecolombo alla ricerca di documenti sui propri avi. È da tempo che Luis Antonio è sulle tracce delle proprie origini. Scavando nella memoria di famiglia, consultando gli archivi brasiliani e italiani, ha messo insieme una sorta di e-book dove ha ricostruito le origini dei Genghini del Brasile. Ma alla sua appassionata ricerca mancava fino ad ora il contatto diretto con la terra di origine, con i luoghi fisici da cui più di centoventi anni fa partì il bisnonno. E così ha voluto venire in Italia, partecipando a un tour turistico che ha toccato tutte le principali città del Bel Paese. La prima settimana Luis e la moglie però l’hanno trascorsa fra Rimini e Montecolombo, incontrando altri Genghini, tra cui Rosanna e Orazio, per molti anni sindaco del paese da cui tutta questa storia è partita.

Luis Antonio è una di quelle persone che, nell’epoca di globalizzazione in cui viviamo, ha molto accentuato il senso delle proprie origini e della propria appartenenza. Non solo si è avventurato nella ricerca di tutte le notizie possibili sulla storia della famiglia ma ha pure organizzato il raduno di tutti i Genghini del Brasile e dell’America Latina. La prima volta è stato nel 2015, e si ritrovarono in circa 150 persone; l’anno scorso la convention si è ripetuta, e i partecipanti sono raddoppiati; nel prossimo fine settima si ritroveranno per la terza volta e saranno in 400. L’hanno chiamata “Genghinada”, da pronunciarsi con tipico accento brasiliano. Le donne portano il cibo, gli uomini le bevande e per qualche ore va in scena questo gigantesco pic nic di persone accomunate dallo stesso cognome e da qualche intreccio, prossimo o remoto che sia.

Torniamo alle ricerche di Luis Antonio. Non è riuscito a chiarire i motivi che spinsero il patriarca Giovanni Battista a lasciare Montecolombo. C’è la motivazione scontata, che accomuna tanti emigranti dell’epoca, e che va cercata nelle difficoltà economiche e nella ricerca di un futuro migliore per sé e per la propria famiglia. C’è anche la versione gossip che individua la partenza in un insanabile contrasto con una parte della famiglia. In ogni caso dovevano essere ragioni serie, perché il viaggio verso il Brasile non era allora privo di incognite. Tre anni dopo, nel 1899, 52 persone morirono di fame e di stenti proprio durante la traversata sullo stesso piroscafo, il Matteo Bruzzo. Giovanni Battista inoltre lasciò a Montecolombo una figlia, un’altra la perse proprio all’arrivo in Brasile perché la piccola Giuseppina morì subito di morbillo.

Sbarcati in Brasile, si trasferirono a Monte Sion, nello stato del Minas Gerais, dove Giovanni Battista continuò il proprio mestiere di agricoltore. Se l’emigrazione in America è sempre stata vista come un viaggio verso la terra promessa, nel caso di Giovanni Battista anche il nome della destinazione finale, Monte Sion, attribuisce al suo personale esodo questa connotazione biblica.

Luis Antonio ha scavato e ricercato per ricostruire nel suo e-book tutto l’albero genealogico dei Genghini del Brasile, a partire dal suo (figlio di Sebastiano, figlio di Antonio, figlio di Giovanni Battista), senza trascurare i rami collaterali. Dopo il viaggio in Italia, alla “Genghinada” ne avrà da raccontare a tutti i Genghini “de nome, de sangue, de coração e de alma”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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