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Ior, nel 2016 1,8 mln investiti nella lotta contro il cancro in Romagna

Mercoledì, 12 Luglio 2017

(Rimini) Trasparenza, condivisione, rendicontazione: sono queste le tre parole chiave che incarnano lo spirito con cui l’Istituto oncologico romagnolo, come ogni anno, rende noti i dati di investimento e le iniziative svolte grazie alla sua attività di raccolta fondi a chiunque, in modo particolare a coloro che queste attività hanno sostenuto per mezzo di donazioni (consultabile e scaricabile direttamente dal sito internet ufficiale dello Ior ).

“Si tratta di un documento importantissimo per noi – spiega il direttore generale, Fabrizio Miserocchi – perché, grazie ad una precisa ed esatta rendicontazione, risponde ad una duplice esigenza: quella della trasparenza, valore fondamentale verso cui oggigiorno le persone mostrano giustamente una sensibilità sempre maggiore, e quella di spiegare nei fatti le attività concrete che abbiamo portato avanti nel 2016. L’obiettivo è dimostrare che tutto ciò che il territorio generosamente ci dona viene restituito al territorio sotto forma di ricerca scientifica, di assistenza gratuita ai pazienti, di programmi di prevenzione: tre aspetti di un’unica mission, che è quella della lotta contro il cancro in Romagna. Al suo interno sarà possibile trovare non solo numeri che spiegano la portata di cos’abbiamo fatto nel 2016, ma anche dati cumulativi riguardanti la nostra attività dal 1979 ad oggi e cifre che spiegano che cos’è la nostra organizzazione. In questo senso è particolarmente degno di nota, secondo me, il dato relativo ai nostri Volontari operativi: ben 510, un numero enorme che ritengo abbia davvero pochi eguali in Italia”.

Sfogliando le pagine, si evince come nel corso del 2016 l’Istituto Oncologico Romagnolo abbia investito nella causa della lotta contro il cancro qualcosa come 1.769.541 euro così ripartiti: 817.711 euro in ricerca scientifica; 785.855 euro in assistenza e servizi; 165.975 euro in programmi di prevenzione. In totale, dal 1979, gli investimenti effettuati sul territorio salgono così a 66.541.120 euro. Particolarmente corposi i contributi volti alla realizzazione del Centro risorse biologiche presso l’Irst Irccs, unica biobanca per tessuti oncologici approvata dalla Regione Emilia-Romagna, per un totale di 100.000 euro; e per la Casa Accoglienza San Giuseppe “Antonio Branca”, foresteria sorta a poche centinaia di metri dall’Irst Irccs volta ad offrire ai pazienti il meglio dal punto di vista logistico e assistenziale, per un totale di 199.172 euro.

Grandi numeri anche per quel che riguarda i servizi gratuiti alla persona. Sono 358 le donne che hanno usufruito del Progetto Margherita, con cui lo Ior fornisce parrucche gratuite alle pazienti che, in seguito alle terapie, affrontano il delicato momento della caduta dei capelli: quasi una al giorno. Particolarmente apprezzato anche il servizio di accompagnamento, rivolto a tutti coloro che devono sottoporsi ai trattamenti ma non hanno nessuno che possa accompagnarli da casa ai luoghi di cura e ritorno: i 52 Volontari autisti dello IOR hanno percorso nel 2016 qualcosa come 172.000 km, trasportando 618 pazienti romagnoli in 4.620 visite.


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