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Ballottaggio Riccione, Arlotti: Nel Pd sia vittoria sia sconfitta hanno padri e madri

Lunedì, 26 Giugno 2017

(Rimini) “I risultati di queste elezioni amministrative richiedono un’attenta e approfondita valutazione sia a livello locale, sia nazionale”. E’ il commento dopo il risultato del ballottaggio a Riccione del deputato del Pd Tiziano Arlotti.
“A Riccione non siamo riusciti a vincere il ballottaggio nonostante Sabrina sia stata una lottatrice e, soprattutto nelle due settimane tra primo turno e il ballottaggio, lei e la coalizione abbiano saputo risvegliare l’interesse (anche se solo parzialmente, anche se non è bastato) degli elettori di centrosinistra e del Partito democratico”, spiega Arlotti.
Detto questo “i risultati locali ci consegnano un quadro di un Pd in evidente difficoltà, in linea peraltro con quanto sta accadendo a livello nazionale. Abbiamo perso Riccione, Morciano e Coriano e, se si conta la tornata amministrativa del 2016, non siamo andati meglio a Cattolica, Pennabilli e Novafeltria. Le uniche eccezioni sono state Rimini, ed è una grande eccezione evidentemente, e Montescudo Montecolombo”, sottlinea Arlotti.
“Ce ne è abbastanza non tanto per aprire una fase di polemiche, di ricerca di capri espiatori, di notti di lunghi coltelli. No, questo assolutamente no, sarebbe sterile e anche incomprensibile. Si tratta semmai di aprire una fase di analisi a 360 gradi, sincera, senza ipocrisie, anche cruda se è necessario, in cui mettere in fila i motivi di questo chiaro arretramento del nostro messaggio e della nostra proposta alle città e al Paese”.
Arlotti evidenzia “come sia lampante che dove pensiamo di essere autosufficienti, di bastare a noi stessi, di non aprirci a pezzi nuovi di società interessati come noi al riformismo, andiamo incontro a brutti risultati. Non è il tempo di processi, ma di analisi serie sì, perché di lotte intestine e correntismo credo ne abbiamo tutti abbastanza. Dobbiamo invece aiutarci, perché ormai siamo giunti molto vicini a un punto di non ritorno. Basta questioni personali, basta litigi, che in molti casi hanno radici lontane”.
Per questo Arlotti chiede a breve la convocazione della direzione provinciale del partito “per discutere onestamente del risultato del turno amministrativo dell’11 e del 25 giugno. Poi va gestita la fase precongressuale, ammesso e non concesso che i congressi sul territorio si tengano entro la fine dell’anno. La mia proposta è quella di accompagnare questa fase attraverso un’iniziativa politica allargata e condivisa, proprio perché il senso di tutto deve essere che il PD (a differenza degli altri partiti e movimenti) sa prendersi le sue responsabilità collegialmente. Nel Pd sia vittoria sia sconfitta hanno padri e madri: non siamo certo quelli che fanno finta di non riconoscere il proprio bambino".


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