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Mafie, Bindi: Romagna altamente appetibile per la criminalità

Martedì, 06 Giugno 2017

(Rimini) “In Romagna c'è più mafia di quanto finore sia emerso”. A lanciare l’allarme è Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, ieri a Rimini. I toni sono quelli dell’allarme.
La Romagna, in particolare Rimini, "sono ritenute portatrici di criticità”. Tra queste i parlamentari hanno segnalato la “concentrazione di reati spia”, che sono “spaccio di droga, prostituzione, gioco”. Spia di infiltrazioni è anche “la concentrazione di immigrati”, fattore che “non va sottovalutato”, e la “presenza di malavitosi di un certo calibro, esponenti della 'ndrangheta, della camorra, di cosa nostra, delle mafie pugliesi, che ‘soggiornano da tempo’ in riviera, grazie anche alla sponda di professionisti conniventi”. I famosi ‘sovegliati speciali, per intendersi.
Nel riminese, per il presidente Bindi, i sintomi “della presenza della criminalità sono chiari”. “Il traffico e il consumo di stupefacenti “è allarmante”, ad appannaggio della mafia albanese, “che gestisce pure la prostituzione”. Il territorio romagnolo, quello riminese in particolare, è reso, poi “interessante” da alcune precise attività: “turismo, locali, discoteche, sale slot”. Una situazione “ideale per le attività tradizionali della criminalità organizzata”, a cui “si aggiunge il riciclaggio”, settore in cui San Marino non è più attiva come un tempo. “Qualche anno fa dava più da fare. I problemi non sono tutti risolti ma c'è più collaborazione”, spiega Bindi.

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