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Start up e pmi, come nascono. Se ne parla alla Camera di commercio

Giovedì, 11 Maggio 2017

(Rimini) A Rimini scende il numero delle aziende attive, ma cresce il numero di quello che grazie a innovazione e qualità di prodotto crescono nell'export e migliorano il posizionamento sul mercato internazionale. Come creare un ecosistema in grado di fare nascere start up e Pmi innovative, accompagnarle nel loro processo di crescita, è quindi un tema è cruciale per lo sviluppo economico e imprenditoriale del territorio.
In quest'ottica, si inquadrano i due appuntamenti promossi dalla Camera di Commercio della Romagna Forlì-Cesena e Rimini, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e Studi Skema di Rimini: "Futuro impresa: nuove opportunità e agevolazioni start up e Pmi Innovative". Il secondo degli incontri, il primo si è svolto oggi a Forlì, è in programma domani (venerdì 12 maggio - ore 9.30) nella sede riminese della Camera di Commercio di via Sigismondo.
I lavori saranno aperti da un saluto del presidente Cciaa, Fabrizio Moretti, seguito dagli interventi da dei tre relatori: Paolo Carnazza del Ministero dello Sviluppo Economico , Fabbri Stefano e Roberto Berardi degli Studi di consulenza aziendale Skema di Rimini. I relatori interverranno, rispettivamente, sulle politiche nazionali a favore di startup e Pmi, sulle opportunità fiscali e del diritto societario , sugli elementi economico finanziari strategici per l'impresa e i suoi interlocutori nel mondo del credito e della finanza.
Gli interventi del Governo, spiega Stefano Fabbri, hanno al loro interno novità importanti: "Per fare qualche esempio, il fondo pubblico di garanzia garantisce una copertura fino all’80% del credito erogato da una banca fino a 2,5 milioni di euro, assistenza e agevolazioni per l'internazzionalizzazione, possibilità di raccogliere capitali con campagne di equity crowdfunding su portali online,agevolazioni per chi investe : per le persone fisiche detrazione Irpef pari al 30% dell'investimento, fino a un massimo di 1 milione di euro e per le persone giuridiche deduzione dall'imponibile Ires del 30% dell'investimento, fino a un massimo di 1,8 milioni di euro ed altre ancora".
"Uno dei problemi più importanti è pero accompagnare e seguire le nuove imprese nella loro crescita. Non basta una buona idea. Serve un business plane credibile, analisi di mercato e, soprattutto, seguire un lungo processo che porti a interloquire con Istituzioni nazionali e locali, sistema bancario e investitori – sottolinea Roberto Berardi – Capita ancora che le garanzie importanti offerte dallo Stato sui finanziamenti non siano considerate sufficienti dalle banche,ritardando così i percorsi di crescita e sviluppo delle start up. Da questo punto di vista, gli istituti bancari se approcciati professionalmente e con adeguata preparazione sugli strumenti agevolativi, svolgono poi positivamente il loro ruolo. In questo modo si crea un rapporto positivo tra start up e mondo del credito. Infatti, cogliere le opportunità offerte a queste imprese dal piano 4.0, è un volano fondamentale per la crescita economica del nostro territorio".


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