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Amicizia, non sentimento. In mostra Barusi, Casadei, La Motta, Montanari

Giovedì, 11 Maggio 2017

(Rimini) Domani alle 12 nella galleria Rimini common space di via Sella 21, in centro storico, sarà inaugurata la mostra Gli autori della mostra ‘Nel Segno dell’Amicizia’. Nel caso specifico, si parla di un’amicizia che dura da 25 anni e cioè da quando i quattro artisti che espongono si sono conosciuti all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Sono Angela Barusi, Domenico Casadei, Alessandro La Motta, Antonio Montanari. La mostra resterà allestita fino al 27 maggio.
Con questa mostra “congiunta”, gli artisti vogliono “invitare il pubblico a riflettere sul valore dell’amicizia non inteso come sentimento ma come esperienza che riconosce di avere a cuore il destino dell’altro. É un imprinting del cuore che riporta sempre a casa, che fa sempre tenere conto, prima di tutto, del giudizio dell’altro.Si é imparato a guardare la realtá con una capacitá di giudizio appresa insieme che, pur percorrendo strade molto diverse, si incontra sempre sull’essenziale.
La pittura é il mezzo, il linguaggio che li accomuna. L’amicizia é il colore che scorre e che riempie gli spazi in bianco”, spsiegano.


Le opere di Alessandro La Motta “si ispirano al mondo antico e al patrimonio archeologico siciliano, in particolare alla rilettura del mito di Demetra, Persefone-Kore e Ade, inerente alla ciclicitá delle stagioni, testimoniando che la rilettura del passato in chiave contemporanea puó rappresentare un’occasione di rinascita per un mondo solo apparentemente lontano da noi. Miti e racconti della letteratura classica che riguardano la Sicilia antica e tutto il bacino del Mediterraneo”.


Mediterraneo che ritroviamo interpretato “in chiave dolorosamente contemporanea” nelle opere di Angela Barusi, una selezione di acquerelli nei quali “pesci straniati urlano silenti bellezza e speranza, reclamando il tempo naturale e lento stravolto dalla realtá che ha trasformato il mare nostrum, oggi scenario di un immenso dramma umano e animale”.


Domenico Casadei Palino “impasta colore e tempo alla ricerca di un’identitá/resistenza che perduri e mantenga la rotta nei mari in tempesta dell’esistenza. Un viaggio che comincia con il cuore trafitto dalla Bellezza, che continua bramoso ad evocarla mentre si spinge e ci spinge, con l’animo gonfio di commozione, verso angoli di mondo da guardare insieme”.


La “cadenza ritmata” che scandisce “l’intreccio di rose e poesia” che invade l’opera di Antonio Montanari, nasce “da una gestualitá resa segno in cui la materia ed il colore si sottendono alle parole. Un segno ripetuto che germina un rosaio sgranato come un rosario che invoca un recitativo corale amplificato dalla forza evocativa della poesia”.


Cosí diversi nei percorsi e negli esiti, eppure così “accomunati dai cambiamenti, dalle rinuncie, dalle consapevolezze, dalle prese di coscienza, dal malessere e da tutta la vita che deborda le parole dette. Eppure il seme dell’arte e della bellezza, la tensione che provoca questo disagio é talmente forte che nessuno ha rinunciato, pur nelle modalitá e nelle forme diverse con le quali attuano, a lottare per difenderle”.


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Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

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