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Palazzo Lettimi all’università (che lo restaurerà)

Martedì, 04 Aprile 2017

(Rimini) L’ex Palazzo Lettimi destinato a diventare sede di servizi per gli studenti riminesi. La nuova destinazione di uno dei palazzi storici della città è stata discussa questa mattina in V commissione, che ha espresso parere favorevole alla costituzione del diritto d'uso gratuito del bene di proprietà del Comune a favore dell'Università degli Studi di Bologna, che ha manifestato l’intenzione di finanziare la ristrutturazione dell’ex Palazzo Lettimi per destinarlo a studentato-servizi agli studenti, intervenendo con i fondi della legge 338/2000.
Con l’insediamento del Polo Universitario riminese all’inizio degli anni Novanta, Amministrazione Comunale e Alma Mater Studiorium concordarono una serie di interventi edilizi a carico dell’Università e del Miur su immobili di proprietà comunale da destinare a sede universitaria per la costituzione della “Cittadella Universitaria”. Nel protocollo d’intesa sono inseriti immobili come il Navigare Necesse (già finanziato, realizzato e concesso in uso all’Università), il complesso Leon Battista Alberti (una parte già realizzata e in uso all’Università, una seconda parte in fase di ristrutturazione e appunto il Palazzo Lettimi, ancora da finanziare da parte dell’Università di Bologna. Oggetto di separata convenzione è invece il Tecnopolo, realizzato nell’area dell’ex Macello e finanziato con fondi comunali e regionali, recentemente inaugurato e messo a disposizione dei Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale dell’Università di Bologna.
“La concessione dell’ex Palazzo Lettimi all’Università fa parte di quel percorso di collaborazione avviato agli inizi del 2000 e che nasce per consentire al Polo riminese di radicarsi nella nostra città– sottolineano il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore al Patrimonio Gian Luca Brasini – Attualmente il polo riminese può contare su 30mila metri quadrati tra aule e laboratori a disposizione di studenti e docenti, realizzati attraverso gli investimenti di università e ministero, a cui si aggiunge il Tecnopolo, che ospiterà, per ora due laboratori dedicati alla ricerca industriale. Offrire agli studenti maggiori servizi e sempre di maggiore qualità è l’unica maniera per ampliare il bacino di utenza di un polo che ha un ottimo potenziale e che sta crescendo, nei numeri e nell’offerta. Attualmente infatti a Rimini studiano cinquemila studenti, di cui il 70% provenienti da fuori provincia; numeri positivi arrivano dalla crescita delle matricole, quest’anno 1.700, cioè il 10% rispetto allo scorso anno. L’intervento all’ex Palazzo Lettimi, a carico dell’Università e che sarà supervisionato dalla Soprintendenza, darà una nuova opportunità di crescita al Polo riminese e consentirà di riempire di contenuti e di energie positive e giovani uno dei luoghi storici della nostra città, che da tempo aspetta di tornare a vivere. Non solo: sono ormai decenni che quel luogo versa in condizioni precarie, inutilizzabili, nonostante la storia, il fascino e la centralità. L’utilizzo universitario consentirà un restauro in linea con le aspettative e le caratteristiche dell’edificio, altra tessera di un puzzle che per il centro storico di Rimini vede già attivi numerosi cantieri che nel giro di un paio d’anni restituiranno alla città spazi culturali e luoghi d’incontro sinora ‘proibiti’ e dall’enorme capacità attrattiva” .


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