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Protesta dei pescatori, Arlotti presenta due risoluzioni

Venerdì, 17 Febbraio 2017

(Rimini) Accelerare l’erogazione della cassa integrazione in deroga per il settore pesca, rivedere sanzioni e sistemi di controllo, ripristinare la Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese di pesca, modificare l’attribuzione delle quote della cattura del tonno rosso. Sono le richieste contenute nelle due risoluzioni firmate da deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti, presente questa mattina a Rimini alla manifestazione dei pescatori in occasione della giornata di mobilitazione delle marinerie dell’Emilia-Romagna.
Arlotti ha incontrato i rappresentanti delle cooperative dei pescatori illustrando il lavoro svolto in Parlamento e le due risoluzioni depositate proprio in questi giorni a sostegno del comparto.
“Negli ultimi trent’anni le imbarcazioni da pesca sono diminuite del 33% in Italia, i rimanenti 12mila scafi hanno un’età media di 34 anni e si sono persi 18mila posti in un settore che dà oggi lavoro direttamente a 27mila persone, senza considerare l’indotto. Nella sola Emilia-Romagna sono 700 le imprese della pesca marina – ricorda Arlotti -. La concorrenza estera, le regole imposte dall’Unione europea quali i vincoli sulle misure delle vongole (su cui ho già avuto modo di intervenire con interrogazioni), taglia minima e attrezzi di cattura, l’obbligo di tenuta a bordo del “libro del pescato” e l’introduzione di sempre più pesanti sanzioni e di complessi e stringenti strumenti di controllo sull’attività esercitata, nel loro insieme penalizzano un settore economico assai rilevante per il nostro territorio. L’articolo 39 della legge n.154 del 2016, pur depenalizzando le infrazioni previste per la cattura sottomisura di una serie di specie ittiche, ha introdotto sanzioni amministrative che all’atto pratico risultano sproporzionate ed eccessivamente punitive”.
Restrizioni che ricadono anche sulle attività commerciali, sottolinea il deputato. “Le sanzioni accessorie si applicano anche a pescherie e ristoranti per i quali, in taluni casi, è prevista la chiusura a tempo dell’esercizio, tanto che per non incorrere in sanzioni tali esercizi preferiscono spesso acquistare pescato proveniente dall’estero”.
Infine la questione del tonno rosso, già evidenziata da Arlotti in un’apposita interrogazione. “Il sistema delle quote per la caccia al tonno rosso, prodotto ad altissima redditività, è fortemente squilibrato e richiede un intervento urgente per rivedere la ripartizione delle quote tra i diversi settori interessati”.
Arlotti auspica il ripristino di un dialogo costruttivo tra istituzioni e mondo della pesca, costituito dalle imprese e dalle associazioni di rappresentanza del settore, anche per ridiscutere normative che attualmente non tengono conto delle specificità del settore. Le risoluzioni chiedono quindi di accelerare l’erogazione dei trattamenti di cassa integrazione in deroga per il settore pesca riferiti al 2016, anche per gli armatori imbarcati, superando le difficoltà riscontrate da alcune sedi locali dell’INPS; rivedere la legge 28 luglio 2016 n. 154 in materia di sanzioni e di sistemi di controllo, adattandoli alle peculiari dimensioni delle imprese nazionali; ripristinare la Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, coinvolgendo le associazioni rappresentative delle imprese di pesca; modificare le modalità di attribuzione delle quote del tonno rosso, con particolare riguardo a quella indivisa, al fine di superare i gravi inconvenienti riscontrati in questi anni dagli operatori della pesca di quelle regioni italiane escluse dall’attribuzione delle quote finora stabilite.


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