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Fogne, commissione dice sì a tunnel dorsale sud

Lunedì, 06 Febbraio 2017

(Rimini) La commissione urbanistica del comune di Rimini ha votato favorevolmente oggi all’apposizione di un vincolo di servitù nell’ambito del progetto definitivo per la realizzazione del “collettore fognario Dorsale Sud III Stralcio – premente”, uno degli interventi previsti dal piano di salvaguardia della balneazione. Si parla, in pratica, della realizzazione del tunnel sotterraneo che avrà il compito di trasferire i liquami al depuratore passando sotto il canale Ausa e arrivando fin oltre la Statale. Un tunnel che passerà sotto un terreno privato la cui proprietà si è opposta, chiedendo o che il tracciato possa essere modificato, oppure un adeguato indennizzo. Perché, se è vero che i lavori essendo realizzati da una talpa sottoterra non creeranno disturbi in superficie, quel terreno (privato) diventerà una servitù del comune e sopra non si potrà costruire edifici né piantare alberi. La commissione questa mattina ha deciso di tenere buono il tracciato già definito perchè una variazione comporterebbe costi altissimi sia innfase di realizzazione (perché sarebbe necessario creare delle curve) sia successivamente costi altissimi per favorire il deflusso dei liquami anche in curva.
“Si tratta di un passaggio tecnico – sottolinea l’assessore all’Ambiente Anna Montini – ma che assume un valore particolare perché consentirà al Consiglio Comunale di tornare a parlare nel merito di Piano di salvaguardia della balneazione, tema che in aula è stato affrontato come punto all’ordine del giorno l’ultima volta più di tre anni e mezzo fa. Da quando il Consiglio comunale ha discusso e approvato la versione ottimizzata del Piano – era il 25 luglio 2013 – sono stati tanti i risultati raggiunti, i cantieri avviati e conclusi, rispettando in linea generale proprio quelle tempistiche e quella cronologia definita in Consiglio Comunale”.
Il primo importante traguardo è stato raggiunto nel 2016, con la revoca dei divieti temporanei di balneazione per le fosse ‘Spina-Sacramora’ e ‘Turchetta’, diventati scarichi di “sole acque meteoriche di drenaggio”. Il 2017 segnerà invece il ‘pensionamento’ di altri due sfioratori, il Pedrera e il Matrice, rispettivamente a Torre Pedrera e Rivabella. Un passo avanti importante verso il raggiungimento dell’obiettivo finale, ovvero l’eliminazione entro il 2020 della fognatura nera dagli undici scarichi a mare attualmente presenti.
Entrando nel merito del Piano, si ricorda che sono quattro gli interventi che sono stati completati: il risanamento fognario di Rimini Isola, concluso nell’estate 2014; il raddoppio del depuratore di Santa Giustina, inaugurato nel giugno 2015 e la relativa condotta di adduzione; infine la Vasca di Laminazione Ospedale, completata nel maggio dello scorso anno.
Nel 2017 invece dovrebbero essere portate a termine altre due opere, a partire dal secondo stralcio della Dorsale Sud, infrastruttura che servirà a ridurre la portata delle acque convogliate al bacino Colonella I. Verso la conclusione anche l’intervento di riconversione del depuratore Marecchiese in vasca di accumulo, già in fase avanzata.
Una delle opere cardine del Piano è quella che interessa piazzale Kennedy, dove sarà realizzata un’importante e imponente infrastruttura di accumulo (composta da una vasca di 14 mila metri cubi di volume per raccogliere le acque di prima pioggia, una vasca di laminazione di 25.000 metri cubi per limitare le portate bianche convogliate a valle e da un impianto di sollevamento con una capacità di pompaggio di 18.000 litri al secondo). Il cantiere è entato nel vivo, con l’avvio degli interventi di costruzione delle opere. Sopra la grande infrastruttura sarà realizzato un Belvedere, un progetto architettonico-paesaggistico che contribuirà alla riqualificazione dell’intero piazzale, diventando uno stralcio del nuovo Parco del Mare.
Procede da cronoprogramma anche la separazione delle reti fognarie di Rimini nord, intervento che coinvolge direttamente i cittadini, chiamati ad allacciare correttamente lo scarico delle acque reflue domestiche nelle nuove condotte di acque nere già realizzate o in corso di realizzazione. A tre anni dalla pubblicazione della prima specifica ordinanza, sono già stati regolarizzati circa 1.400 allacci privati.
Nelle prossime settimane è in previsione un momento di approfondimento per i consiglieri insieme all’assessore Montini, proprio per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri e sulle prospettive. La delibera discussa questa mattina in Commissione invece sarà all’esame del prossimo Consiglio Comunale giovedì 9 febbraio.


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