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Crisi Carim, in vista riduzione dell’organico

Venerdì, 30 Dicembre 2016

(Rimini) Banca Carim ha scritto ai sindacati per segnalare l’intenzione di procedere con una riorganizzazione del personale, quello calcolato in esubero, vista la situazione di crisi in cui l’istituto di credito versa, costretto anche a una ricapitalizzazione.
“Uscita nel settembre 2012 dalla procedura di amministrazione straordinaria, Carim manifesta infatti esigenze di ricapitalizzazione connesse all’obbligo di raggiungere i più severi livelli patrimoniali richiesti dall’Autorità di Vigilanza, in un contesto di scarso appetito degli investitori per il capitale bancario”, spiegano con una nota dall’istituto di credito in vista della riduzione dell’oranico.


Tra i fattori di crisi, la banca segnala “il forte calo dei tassi, causato dalla perdurante situazione di debolezza dell’economia, con conseguente compressione del margine di interesse e pesante caduta di redditività”, e anche “la debolezza dell’economia reale, con grave rallentamento della domanda di credito e crescente rischio di insolvenza dei prenditori”.
A pesare sulle condizioni critiche di Carim anche “la richiesta delle Autorità di Vigilanza di livelli crescenti di copertura delle esposizioni creditizie deteriorate e di stringenti piani di riduzione delle stesse, in un mercato dei crediti non performing caratterizzato dalla larga prevalenza dell’offerta sulla domanda degli operatori specializzati”.
A far pensare a una rapida riorganizzazione della struttura ci sono poi la “rapida evoluzione tecnologica, che ha comportato il crescente utilizzo di canali alternativi per la realizzazione delle operazioni di base” e “l’eccessiva incidenza della struttura dei costi fissi per il mantenimento delle filiali fisiche”.


Al di là delle problematiche specifiche, insomma, Banca Carim è “colpita dai medesimi fenomeni che penalizzano l’intero sistema bancario”, ragion per cui da piazza Ferrari si propongono “di correggere squilibri strutturali della redditività, riducendo i costi fissi, e di migliorare la propria capacità di creare valore, con l’intento di divenire più attrattiva per gli investitori nelle prossime operazioni sul capitale e con il fine ultimo della stessa salvaguardia dei livelli occupazionali e del ruolo di sostegno di imprese e famiglie che storicamente la Carim svolge sul territorio”.


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