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Cocoricò, nuovo sequestro della Gdf. Sottratto imponibile di 4,5 milioni

Martedì, 20 Dicembre 2016

(Rimini) La Guardia di finanza di Rimini, nell’ambito dell’azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale nel settore dei locali di intrattenimento e sale da ballo, ha effettuato un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei noti marchi “Cocoricò” e “Titilla”, per un valore complessivo stimato di euro 150.000. L’intervento, eseguito dal Gruppo di Rimini, ha permesso di constatare la società di gestione, non aveva presentato le dichiarazioni d’imposta annuali ed aveva omesso, quindi, di dichiarare gli incassi della gestione del locale facendo emergere un imponibile sottratto al fisco di oltre 4,5 milioni di euro con l’evasione dell’IVA per circa 1 milione di euro. Al termine delle operazioni di polizia tributaria, avendo rilevato il superamento delle soglie di punibilità penale, il rappresentante legale della società veniva denunziato alla Procura della Repubblica di Rimini.
Le successive indagini di polizia giudiziaria eseguite dai finanzieri del gruppo e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, nella persona del pm Luca Bertuzzi, consentivano di individuare anche l’amministratore di fatto, di 48 anni residente a Rimini, che veniva denunciato in concorso con l’amministratore di diritto per il reato di omessa dichiarazione.
All’esito delle indagini i finanzieri avanzavano richiesta di sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato. La locale A.G., condividendo in toto l’esito degli accertamenti compiuti, richiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rimini il sequestro preventivo per il valore dell’IVA evasa.
Tale provvedimento, dopo essere stato disposto dal Tribunale, veniva eseguito nei mesi scorsi dalle Fiamme gialle, che individuavano e sottoponevano a vincolo anche un immobile, riconducibile al soggetto ritenuto amministratore di fatto, del valore stimato pari ad euro 170.000.
Le ulteriori indagini svolte hanno permesso di rilevare una serie di elementi in base ai quali la titolarità dei noti marchi va ricondotta all’amministratore di fatto della società, che ha gestito, a partire dal 2009, la discoteca; pertanto a seguito della proposta avanzata dal pm il gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei noti marchi, per un valore complessivo stimato di euro 150mila.


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