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Buco di bilancio, Adriagas non versa il canone di concessione delle reti

Martedì, 22 Novembre 2016

(Rimini) Buco in bilancio per il Comune di Rimini: Adriagas non ha versato il canone per la concessione delle reti di distribuzione del gas, pari a oltre 3,6 milioni di euro, di cui solo la prima tranche (1,8 milioni) era stata inserita in bilancio.
“Una doccia gelata”, commenta l’assessore al bilancio Gian Luca Brasini. Tuttavia, precisa l’assessore, “la solidità del bilancio del comune di Rimini che ci consente di assorbire questa criticità senza particolari traumi”.
La somma, spiegano dal Comune, non è stata riversata dal gestore per effetto di tre recenti sentenze emesse da tre tribunali ordinari italiani che, chiamati ad esprimersi su contesti simili, “di fatto hanno azzerato i canoni concessori” da riconoscere all’ente concedente, “andando in controtendenza rispetto alle indicazione date dal Ministero per lo sviluppo economico e dall’Aeegsi, l’authority per Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico”.
Brasini annuncia quindi “risposte rapidissime all’unico scopo di non finire in situazione di squilibrio”. L’amministrazione, “dovendo agire con tempestività a un fatto assolutamente non previsto e per giunta comunicato dopo 9 mesi dall’inserimento della posta nel bilancio previsionale, interviene con un’operazione di riequilibrio, sinora mai utilizzata da noi, andando cioè ad attingere a parte degli oneri di urbanizzazione, potendo iscrivere in entrata solo 450 mila euro dei 3,6 milioni di euro iscritti a bilancio per il canone di Adrigas”. Per Brasini si tratta di un “un atto obbligato, in attesa degli auspicati chiarimenti giurisprudenziali e normativi che il Comune di Rimini, assieme a decine di altri Comuni italiani e ad Anci, ha già richiesto in merito”.
Della variazione si è discusso questa mattina in commissione bilancio in Comune, assieme al capitolo delle sanzioni amministrative per le violazioni al codice della strada. “C’è in buona sostanza - spiega Brasini - un assestamento del dato delle multe, proiettato al 31 dicembre, indicato in un meno 2,2 milioni. Si tratta di un’operazione tecnica, basata cioè su meri principi contabili (l’implementazione del fondo crediti di dubbia esigibilità per 2 milioni)”.


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