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L’odissea per riavere il nautofono

Giovedì, 10 Novembre 2016

(Rimini) Il nautofono in cambio di divise. Sembrava fatta tra Comune di Rimini e Ministero per il ripristino della ‘sirena’ in cima alla palata. E invece no. Dopo che nel 2013 il segnalatore acustico era stato rimosso, nell’ambito di un programma che ha portato alla dismissione di tutti gli apparati simili in tutta Italia, il Comune di Rimini si era dato da fare per acquistare il nautofono e rimetterlo al suo posto, anche viste le richieste di numerosi cittadini in tal senso. Il costo del segnalatore era stato fissato in 5.600 euro e per questioni burocratiche si era deciso che sarebbe stato pagato non con i soldi, ma con le divise militari.
L’amministrazione quindi “si mette alla ricerca di un soggetto in grado di fornire il materiale militare specialistico richiesto dal Ministero e individua una gara pubblica di fornitura. Segue una lunga fase di approfondimenti e pratiche portati avanti da Amministrazione e Ministero prima di arrivare a maggio 2015, quando il Comune trasmette a MariFari, il competente Comando dei fari e dei segnalamenti marittimi di Venezia, una bozza di accordo sulla base di quanto deciso nei mesi precedenti, ovvero per l’acquisizione del nautofono con accollo in capo al Comune delle spese per la fornitura di vestiario a MariFari”. Dopo quattro mesi, “a ottobre 2015 e con l’avvicinarsi di una nuova stagione invernale, l’Amministrazione torna a sollecitare MariFari, che fa sapere che la pratica è ancora al vaglio dei comandi sovraordinati e a cui la stessa MariFari deve rendere conto. Sembra una formalità. Ma nel frattempo accade anche un avvicendamento di comando alla MariFari con conseguente necessità che visione della cosa da parte del subentrante.
Si arriva a marzo di quest’anno, quando da Mari Fari pare arrivare il via libera all’accordo nei termini stabiliti: un via libera ritirato solo pochi giorni dopo, quando si viene a sapere del parere negativo alla ‘contropartita’ definita già nel 2014 dal Ministero, ovvero i capi di vestiario. Adesso quindi si propone all’Amministrazione di acquistare in permuta non più divise, ma pali per l’ormeggio per lo stesso valore già definito”.
Al momento l’Amministrazione “è in attesa che la richiesta venga formalizzata da MariFari”.


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